Tra i percorsi che si possono fare nel Casentino uno di questi è sicuramente quello di Badia Prataglia e della cosiddetta buca delle fate.
Si parte dal paesino di Badia Prataglia dove, lasciata l’auto presso i parcheggi adiacenti alla chiesetta del paese e accanto al Museo Forestale Carlo Siemoni, si possono percorrere le stradine del paese per circa un chilometro, fino ad uscire dalla zona popolata ed entrare nello sterrato che porta ad un rifugio da cui si dirama una biforcazione le cui direzioni portano entrambe alla meta desiderata.
Il percorso è ben segnalato dal CAI, quindi la percorrenza si svolge in maniera tranquilla fino all’arrivo alla grotta.
La grotta si apre a quota 1175 metri lungo il versante meridionale del Poggio Rovino, ha un ingresso assai suggestivo, e potrebbe avere origine da alcuni movimenti franosi come dimostrano le morfologie interne che sono appunto da crollo.
Questa buca pare che faccia da casa a tre fate protettrici del bosco e c’è chi giura che la mattina presto fuori della grotta si vedano proprio dei panni stesi, che altro non sono che il bucato delle fate. Ma non solo c’è chi afferma anche che le fate in inverno amino andare a riposare per questo il sentiero che dalla Buca delle fate porta verso Camaldoli sia ostruito da dei tronchi sradicati da una tempesta causata proprio da loro per non vedere il loro riposo disturbato.