Jutta Kleinschmidt, la regina di Dakar

Jutta Kleinschmidt, la regina di Dakar

Un noto proverbio, forse un po’ sessista, dice “donne e motori, gioie e dolori”. Se ci focalizziamo sul motorismo sportivo in effetti questo è sempre stato un mondo prevalentemente maschile, dove solo recentemente le donne si stanno affermando, dimostrando che il divario di prestazioni tra uomo e donna in queste discipline è praticamente nulla e la differenza è solo legata alle opportunità.
Se Danica Patrick, da poco ritiratasi dalle competizioni, ha messo in riga molti colleghi maschi nelle gare dei campionati americani di Indycar e Nascar (1 vittoria e sette podi), un’altra donna nello stesso periodo si è imposta in una gara leggendaria: la Dakar. Si tratta di Jutta Kleinschmidt, rallista tedesca classe 1962, che esattamente venti anni fa, il 21 gennaio 2001, centrò a bordo di una Mitsubishi, il titolo della leggendaria corsa nelle quattro ruote, finora unica donna a riuscire nell’impresa. Oltre a questa prestigiosa vittoria si impose nel 2008 nella 24 Ore del Nürburgring del campionato Gran Turismo, al volante di una BMW, insieme ai compagni Thomas Haider, Rainer Kutsch, Marc Hiltscher.
Intanto si è appena conclusa la 43ª edizione del Rally Dakar con la vittoria nelle moto di Kevin Benavides, pilota argentino classe 1989, e nelle auto dell’eterno Stéphane Peterhansel, francese, classe 1965 che centra così il 14° titolo nella Dakar (6 in moto, 8 in auto).
Nata nel 1979 come Parigi-Dakar, con partenza dalla capitale francese e arrivo in quella del Senegal, in seguito a diverse complicanze in diverse zone africane, è stata spostata prima in Sudamerica e, nelle ultime due edizioni in Arabia Saudita; si gareggia con autovetture, motociclette, autocarri, quad o SSV, con classifiche differenziate per ogni categoria.

Daniele Capello

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