Tutti conosciamo l’Agente speciale James Bond, il famoso 007 “al servizio segreto di Sua Maestà”. Ma pochi, appassionati di birdwatching, conoscono il James Bond ornitologo. Solo una casuale omonimia? Non proprio: infatti Ian Fleming, lo scrittore inglese “padre” della spia divenuta famosa pure al cinema grazie a Sean Connery, era anche un birdwatcher e “rubò” il nome proprio all’ ornitologo americano per il suo personaggio.
James Bond l’ornitologo nacque a Philadelphia nel 1900, studiò in Inghilterra a Cambridge e tornò poi negli Stati Uniti per seguire il padre ornitologo in una spedizione al delta dell’Orinoco. Si appassionò a sua volta allo studio degli uccelli e così, dopo aver lavorato per tre anni in banca, approfittò di una nuova spedizione, stavolta organizzata dall’Academy of Natural Sciences, per raggiungere le Indie Occidentali, gli attuali Caraibi. Studiò per anni l’avifauna locale, su cui scrisse numerosi lavori scientifici; realizzò anche una famosa guida di birdwatching: “Birds of the West Indies”.
Proprio qui entra in campo Ian Fleming, birdwatcher amatoriale e frequentatore dei Caraibi, avendo una proprietà in Giamaica. Fleming usava regolarmente la guida di Bond e così un giorno scelse il suo nome per il personaggio dei suoi romanzi. Quando Bond lo scoprì, qualche anno dopo che l’Agente Segreto divenne famoso, iniziò un’amicizia epistolare con Fleming; si incontrarono però una sola volta, nel 1964, in Giamaica quando Fleming era molto malato: sarebbe infatti morto 6 mesi dopo, ma quell’incontro probabilmente fu una delle gioie maggiori della sua vita.
Daniele Capello
Bibliografia: Lederer R. & Burr C. (2015) – Latino per birdwatcher. Guido Tommasi editore. 224 pagine.