Isee 2024: l’Inps fa dietrofront sul calcolo dell’Isee
È partita la corsa delle famiglie per l’aggiornamento dell’Isee (indicatore della situazione economica equivalente) al fine di ottenere bonus, agevolazioni e prestazioni di sostegno sociale. Secondo quanto riportato dal Sole24 ore sono in crescita del 10% le domande precompilate che consentono di accedere ad una serie di sconti.
Tra le varie agevolazioni di cui si potrà beneficiare si citano l’assegno unico, l’assegno di inclusione che fa il debutto quest’anno, il bonus bollette, il bonus nido, la carta dedicata a te, il fondo garanzia per mutui prima casa. Il pacchetto di misure è sempre più ampio e rispettando determinate soglie Isee si ha la possibilità di ottenere esoneri o benefici i cui importi sono modulati in base alla documentazione che si presenta.
Dunque sono molte le famiglie italiane che in questi primi giorni dell’anno si affrettano, sia per presentare l’Isee per la prima volta, che per un aggiornamento di quello precedente.
Ricordiamo che l’Isee è la fotografia dei redditi e patrimoni relativi a due anni precedenti.
Ecco che quest’anno la situazione si complica. Quando sembrava che dall’Isee dovessero fuori uscire i titoli di stato e i buoni fruttiferi, come ritenuto dalla legge di Bilancio, l’Inps ha fatto dietrofront.
Ricordiamo infatti che proprio la legge di bilancio aveva deciso di escludere tali strumenti finanziari dal calcolo dell’Isee, con limite massimo di 50mila euro. Questo avrebbe avuto l’effetto di abbassare l’Isee di molti nuclei familiari e di permettere a molti più italiani di accedere ai benefici di cui abbiamo parlato.
Proprio in questi giorni in cui l’Insp si sta attivando per effettuare i calcoli dell’indicatore economico, l’ente stesso si è pronunciato in merito al valore del patrimonio mobiliare che dunque non sarà escluso. Vediamo quali sono le motivazioni poste a sostegno della decisione presa. Questo chiarimento avvenuto a pratiche già avviate, ha certamente mandato nel caos contribuenti e operatori.
Con apposita circolare l’Insp chiarisce che la modifica non può essere immediata poiché subordinata all’approvazione delle apposite variazioni al regolamento relativo alla disciplina dell’Isee, ovvero il DPCM n. 159 del 2013 dal quale non si può prescindere. Resta dunque immutata la disciplina relativa al patrimonio mobiliare e la necessità di inserite nella dichiarazione sostitutiva unica presentata a gennaio 2024 i valori finanziari in possesso al 31 dicembre 2022.