Alda Merini è sicuramente una delle figure poetiche più significative del ‘900 letterario. Nata a Milano nel 1931, cominciò già da giovanissima a scrivere e pubblicare poesie, divenendo progressivamente scrittrice, personaggio e mito televisivo. Una figura affascinante e carismatica che la scrittrice Eleonora Giovannini descrive nel libro “Io e Alda Merini, quello che nessuno sa” di Ermes Editore. Il libro ci offre uno sguardo ravvicinato sulla vita e sulle relazioni che intrattenne la poetessa negli ultimi anni della sua vita, il tutto filtrato dallo sguardo di quella che Alda Merini chiamava la “poetessa di Ancona”, ossia Eleonora Giovannini.
Alda Merini fu segnata da un evento traumatico: nel 1965 venne ricoverata nell’istituto mentale Paolo Pini Affori di Milano con la diagnosi di schizofrenia. L’esperienza all’interno dell’ospedale psichiatrico colpisce profondamente la poetessa, che si salverà dai maltrattamenti e dalla pressione psicologica dell’internamento alla forza della parola. Ed è proprio la profonda sofferenza che unisce Alda Merini ad Eleonora Giovannini in un’amicizia che è raccontata attraverso immagini fulminanti che ci regalano dei veri e propri scorci sulla vita quotidiana della poetessa.
Alda Merini che balla, che ride, che fa regali inaspettati, ma anche introspettiva e profonda: è questa l’immagine che ci rimandano le pagine di questo libro, l’immagine reale di una figura che è diventata un vero e proprio mito letterario.
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Viviana Pimpini