Il racconto autobiografico di Eleonora Giovannini continua a ricevere apprezzamenti a livello nazionale
“Io e Alda Merini – quello che nessuno sa”, racconto autobiografico che narra gli anni trascorsi dalla scrittrice, giornalista e life coach marchigiana Eleonora Giovannini insieme alla poetessa Alda Merini e alla condivisione con la stessa delle comuni esperienze di dolore in termini di violenza subita da figure familiari dominanti; prosegue il suo viaggio nel mare procelloso della narrativa nazionale e raggiunge un altro risultato in termini di apprezzamento e visibilità.
Recentemente, dopo aver riscosso Premi e riconoscimenti in altre occasioni, è risultato fra i primi venti, su un parterre molto ampio, nella quinta edizione della competizione nazionale: “Una storia per il Cinema”, il primo concorso letterario che mira al passaggio di stato dalla parola scritta alla produzione cinematografica premiando la creatività e l’intraprendenza delle nuove promesse del mondo editoriale.
Il concorso, promosso dall’Associazione culturale romana CineHeart è aperto a storie edite o inedite senza alcuna discriminazione fra i generi e si avvale di una giuria tecnica e un comitato di lettura popolare che analizzano tutte le storie valutando idee, originalità, scrittura, espressione, potenzialità di comunicazione e di trasposizione cinematografica del testo.
“A quindici anni dalla scomparsa di questa grande donna dalla sconfinata sensibilità e ispirazione che ho avuto la fortuna e l’onore di poter frequentare per diverso tempo, anche attingendo dalla sua forza interiore per affrontare i comuni demoni della vita, ho voluto partecipare a questa competizione proprio con un mio scritto di qualche anno fa”, dichiara Eleonora Giovannini, che della scrittura e della comunicazione, tanto più nel settore sociale e della cultura, ha fatto la sua ragione di vita.
“Come autrice non posso che apprezzare iniziative come questa che tendono a far emergere un vero e proprio “sommerso letterario” in un Paese dove tanti fanno fatica a promuovere la propria opera. Ben vengano, dunque, accanto ai grandi eventi di settore, anche approcci culturali a tutto campo, anche attraverso il mashup fra i linguaggi, come quello proposto da questo contest da cui ho avuto, comunque, una buona soddisfazione”.