All’ospedale dell’Aquila è stato effettuato un intervento, nel reparto di neurochirurgia, per ridurre i sintomi del Parkinson. Un intervento condotto mentre il paziente stava facendo un cruciverba e collaborava con i medici. L’intervento consisteva nell’applicazione di un neurostimolatore dotato di tecnologia per la lettura dell’attività cerebrale delle struttura profonde dell’encefalo per la Deep Brain Stimulation. Ma di cosa si tratta?
L’intervento fa parte di quel gruppo di operazione della neurochirurgia funzionale, che l’ospedale dell’Aquila effettua da oltre un anno. Il paziente operato non rispondeva più ai farmaci e quindi necessitava del trattamento chirurgico per la stimolazione cerebrale profonda in modo da ridurre i sintomi della malattia e migliorare la qualità di vita del paziente.
L’intervento è stato eseguito dal neurochirurgo Francesco Abbate, aiutato dal collega Francesco di Cola, con il monitoraggio intraoperatorio a cura dei neurologi Patrizia Sucapane, Davide Cerone e Nicola Modugno e Donatella Trovarelli come anestesista.
Fino ad ora sono stati effettuati circa 30 interventi di neurochirurgia funzionale nell’Ospedale dell’Aquila, ma questo è di particolare importanza per l’utilizzo di un generatore di nuova generazione. L’unico con la tecnologia necesaria per la lettura dell’attività cerebrale delle strutture profonde dell’encefalo.
A quanto dichiarato da Roberto Testa, manager dell’ospedale:
“Questi trattamenti rappresentano un’eccellenza a disposizione non solo dell’Abruzzo, ma anche delle Regioni limitrofe e contribuiranno ad elevare il livello di qualità della nostra azienda”.
Domenico Attianese