Altre buone notizie sul fronte vaccini. Secondo una nuova analisi dell’Imperial College di Londra, pubblicata dall’Office for National Statistic del Regno Unito, la possibilità di contrarre il Covid 19 crolla dopo 21 giorni dalla somministrazione della sola prima dose di vaccino. E chiunque si infetta dopo la prima dose, lo fa comunque in maniera lieve.
Un risultato logico, che ci dice che già chi ha solo una prima dose di vaccino ha minori probabilità di sviluppare sintomi a causa del nuovo coronavirus, rispetto a chi non ha alcuna copertura vaccinale.
Secondo i dati, raccolti su un campione di quasi 300.000 persone vaccinate, il rischio di infezione da Covid 19 aumenta dopo una prima dose (fino a 16 giorni dopo), poi diminuisce drasticamente, dopo quasi un mese, e decresce ancora di più, ma in maniera più lenta e costante nel tempo.
In effetti, i tassi di infezione post-vaccino sono pochissimi. Sulle 297.493 persone vaccinate utilizzate per lo studio, solo lo 0,5% ha poi avuto il Covid 19.
Addirittura, la percentuale è stata in media più bassa con il vaccino Astrazeneca (0,3%) che con il Pfizer (0,8%).
Il risultato è migliore, in maniera netta, con due dosi di vaccino, dove su un campione di poco più di 210.000 persone, solo lo 0,1% si è infettato.
Se questi dati fossero compatibili anche con la variante Delta (e fino ad ora lo è stato per tutte le altre varianti), la lotta contro il virus potrebbe presto giungere ad una fine. Almeno a livello pandemico.
Domenico Attianese