In arrivo la seconda edizione del festival CambiaMenti

La location nello Spazio Bianco DumBO a Bologna

In arrivo nel week-end di sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024 la nuova edizione di CambiaMenti Festival. Di cosa si tratta? Di un festival improntato a sistemi di economia circolare. E in cosa si traduce questo da un punto di vista pratico? Stando a quanto viene riportato nel profilo facebook dedicato, l’evento mira a “trovare soluzioni concrete e a fare comunità”. La location si trova presso Spazio Bianco all’ingresso principale di DumBO in via Camillo Casarini 19 a Bologna. 

Stringendo il focus su DumBO, si apprende che si tratta di uno spazio di cosiddetta “rigenerazione urbana” in cui imprese, associazioni, istituzioni e cittadini collaborano in un’ottica appunto di economia circolare.    L’evento, che quest’anno festeggia la sua seconda edizione, è dedicato all’ “informazione, al confronto e alla sperimentazione per costruire insieme una Bologna sempre più sostenibile”. Questo quanto si legge nella home page istituzionale del Comune di Bologna. 

Tornando ai dettagli tecnici, si segnala che l’iniziativa, ad ingresso gratuito, è promossa dall’associazione di promozione sociale BackBO, e si svolgerà dalle ore 10:00 fino alle 20:00.  Ma CambiaMenti è sempre il Comune ad evidenziare “non è solo un evento, ma è un movimento che mira a unire la comunità di Bologna nella promozione dell’economia circolare”. L’intento sotteso è di trasformare il festival in un momento di condivisione, apprendimento e crescita per tutti attraverso talk, workshop e sessioni informative su argomenti di vario genere. 

I riflettori sono ovviamente incentrati su ciò che ruota attorno all’economia circolare e su come applicare i vari strumenti e approcci nella vita quotidiana. In caso d’interesse per specifici talk e laboratori, è consigliabile procedere con una prenotazione. Non mancheranno inoltre performance artistiche e culturali con una nutrita selezione di cibo sostenibile e bevande. Per tutti i dettagli si rimanda al programma di cui al presente link.

Di Maria Teresa Biscarini

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