Se hai un immobile vuoto o invenduto e ha deciso di concederlo in locazione è bene che tu sappia quali siano le regole relative al pagamento dell’IMU, l’imposta municipale unica.
In caso di abitazione in affitto l’IMU 2023 è dovuta dal proprietario, come accade già diversi anni. Ecco che è importante capire in quale misura deve essere corrisposta e se si può fruire di agevolazioni.
In vista della scadenza del 16 giugno 2023, data prevista per il versamento dell’acconto Imu, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e di sgomberare il campo da possibili dubbi in merito.
Stabilito che tra inquilino e proprietario è quest’ultimo a provvedere al pagamento dell’imposta municipale unica, vediamo esattamente a chi spetti il pagamento dell’IMU.
I soggetti obbligati al versamento della tassa sulla casa sono:
- il proprietario dell’immobile;
- il titolare del diritto reale di godimento come quello di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sull’immobile;
- il genitore assegnatario della casa familiare in forza di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria;
- il concessionario nel caso di concessione di aree demaniali;
- il locatario per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.
Dunque il primo aspetto da evidenziare è che con l’abolizione della Tasi, la nuova Imu è totalmente a carico del proprietario. L’inquilino potrà godere di esenzione totale, essendo l’IMU un’imposta collegata al possesso della casa. Ovviamente sono possibili diverse disposizioni contenute nel contratto di locazione che però afferiscono unicamente ai rapporti tra inquilino e locatore.
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Se sei il proprietario di un immobile concesso in locazione, con contratto a canone concordato, l’IMU 2023 è ridotta al 75%. In sostanza, sull’importo dell’imposta potrai beneficiare di uno sconto pari al 25%.
Sono sempre possibili agevolazioni aggiuntive qualora così disponga il Comune dove è situato l’immobile mediante apposita delibera.
Le agevolazioni non sono finite qua.
In vigore altra riduzione in caso di immobile concesso in comodato d’uso gratuito.
In questo caso si potrà beneficiare di una riduzione pari al 50% del valore dell’imposta da corrispondere per l’immobile in questione.
Al fine di beneficiare dell’agevolazione in questione il contratto di comodato deve essere regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate e stipulato tra parenti in linea retta entro il primo grado.