Impresa familiare: ecco una breve guida
Se sei un’aspirante imprenditore che vuole lavorare con la famiglia è bene essere a conoscenza delle regole che disciplinano questa particolare foma di impresa.
Un’impresa familiare è l’impresa nella quale prestano un’attività di lavoro in modalità continuativa determinati soggetti. Si tratta del:
- coniuge dell’imprenditore;
- suoi parenti entro il terzo grado;
- suoi affini entro il secondo grado.
Non necessariamente ci troviamo di fronte ad un’impresa piccola e non necessariamente, come si potrebbe essere portati a credere, il lavoro del familiare prevale su quello dei dipendenti estranei al nucleo familiare.
Siamo di fronte ad un’impresa individuale a tutti gli effetti, nella quale i familiari hanno una serie di diritti, complessivamente definiti come diritti di partecipazione all’impresa, aventi contenuto sia economico che amministrativo:
- diritto al mantenimento, secondo la condizione patrimoniale della famiglia;
- diritto di partecipazione agli utili, in base alla quantità e qualità di lavoro svolto (in caso di disaccordo per la valutazione sarà necessario rivolgersi al Giudice);
- diritto su una quota dei beni acquistati con gli utili, nel momento in cui essi invece di essere distribuiti vengono reinvestiti (in proporzione alla quantità e qualità di lavoro svolto);
- diritto su una quota degli incrementi dell’azienda, anche in questo caso in proporzione a quantità e qualità di lavoro svolto. Si pensi all’ampliamento di un negozio o alla sopraelevazione di un albergo.
Poiché i familiari concorrono alla distribuzione degli utili, d’altro canto partecipano anche al rischio dell’impresa sotto un duplice profilo:
- nel caso in cui l’impresa subisca delle perdite, i familiari dovranno lavorare senza remunerazione;
- nel caso in cui i creditori aggrediscano i beni aziendali perderanno il diritto sugli stessi. Da tener presente però che soltanto il titolare dell’impresa risponderà nei confronti dei creditori con tutto il suo patrimonio e solo lui sarà soggetto al fallimento in caso di insolvenza.
Sotto il profilo gestionale, la gestione ordinaria spetterà al titolare dell’impresa al quale è attribuito anche il potere direttivo sui dipendenti, inclusi i familiari.
I familiari che partecipano all’impresa potranno decidere a maggioranza sui seguenti aspetti:
- impiego degli utili e degli incrementi;
- gestione straordinaria e indirizzi produttivi dell’impresa;
- cessazione dell’impresa.
In caso di cessazione dell’attività lavorativa il diritto di partecipazione in capo al familiare può essere liquidato in denaro e, con il consenso unanime di tutti i partecipanti all’impresa familiare, può essere ceduto ad altri membri del nucleo familiare. La cessione non è ammessa a favore di soggetti estranei.
Infine, ultimo aspetto da evidenziare, in caso di divisione ereditaria o di trasferimento dell’azienda, ai partecipanti all’impresa familiare viene riconosciuto un diritto di prelazione.