Il tasso di femminilizzazione delle imprese di Rieti e Viterbo è superiore alla media regionale e nazionale. È questa la fotografia emersa dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere-InfoCamere.
L’imprenditoria femminile in Tuscia è in costante crescita. Il tasso di femminilizzazione delle imprese di Viterbo è superiore alla media regionale e nazionale. È questa la fotografia emersa dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere-InfoCamere. I dati parlano chiaro. «Alla fine del 2021 – è contenuto nel documento – le imprese femminili raggiungono quota 27,30% nel Viterbese, per un totale di 10.438, a fronte di una media nazionale del 22,13% e regionale del 22,81%». Scendiamo nel dettaglio per conoscere i diversi asset dove le imprese femminili possono vantare un assoluto primato. L’economia italiana risente positivamente della presenza delle donne alla conduzione di imprese perché la loro sensibilità facilita contatti di collaborazione e promuove scambi commerciali di notevole interesse.
Asset economici
«È l’agricoltura a registrare l’incidenza maggiore, con 4.001 imprese ‘rosa’ rilevate nella Tuscia (che rappresentano il 34,1% delle imprese complessive del settore)». Non dimentichiamo la ricchezza derivante dal terreno, la quale favorisce un investimento nell’attività agricola perché è davvero redditizia. È utile ricordare che la Tuscia è ricca di noccioleti ed i proprietari vendono le nocchie alle case dolciarie più famose d’Italia. Non possiamo dimenticare l’industria dell’olio poiché la temperatura è mite e i terreni sono bene esposti a Sud, requisito fondamentale per la pianta dell’ulivo. Sono molte anche le cantine vantando una produzione di vino davvero originale. Il famoso Est! Est! Est! prodotto a Montefiascone, vicino Viterbo è una dimostrazione della qualità del vino che caratterizza l’economia della Tuscia. Le donne svolgono un ruolo di primo piano perché realizzano cooperative oppure promuovono iniziative economiche. Non è un caso che anche il commercio prospera in maniera determinata. «È un altro comparto – si legge nel documento – dove l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle imprese è molto elevata, con 2.232 unità in provincia di Viterbo (28,4%)». Non possiamo tralasciare il turismo e i servizi alle imprese che vedono le donne protagoniste. «Sono settori a forte partecipazione femminile – si legge nel documento – che hanno subito meno cancellazioni tra il 2020 e il 2021 rispetto a commercio e agricoltura, in certi casi aumentando anche di qualche unità: nella Tuscia sono 832 (34,1%) le realtà economiche mentre per i servizi alle imprese la Tuscia registra 878 imprese (26,5%). A livello nazionale, l’analisi delle differenti cariche di guida e di amministrazione svolte all’interno delle imprese (984.366 quelle ricoperte da donne a fine 2021) evidenzia che la presenza femminile tende a ridursi al salire del livello di responsabilità».
Guida delle imprese
«Le donne presidenti sono 33.645. Pur aumentando del 2,03%, restano comunque solo il 18,03% del totale. Maggior incidenza hanno invece le donne vice presidente: sono 18.327, rappresentano il 26,57% del totale e sono aumentate del 3,37% da dicembre 2019. Il maggior numero di incarichi riguarda soprattutto il ruolo di consigliere (225mila, pari al 25,4% del totale, in crescita del 2,52% rispetto a dicembre 2019). Le amministratrici sono poi 38.577, pari al 22,68%, in aumento del 4,48% rispetto a due anni fa. In diminuzione invece le consigliere/amministratrici delegate: oggi sono 4.532, rappresentano il 22,74% del totale e sono diminuite del 4,77%. Per quanto riguarda gli incarichi manageriali, si assottiglia la già sparuta platea dei direttori donna: sono 480, pari al 15,62% del totale e si riducono di 61 unità».
Francesco Fravolini