Il viaggiatore immobile di Leonardo Marigliani

Novità letterarie

by Bruno Cimino

La narrativa italiana può ritrovare i sui tempi migliori ripartendo dal racconto, iniziando una nuova stagione letteraria grazie ai tanti validi scrittori emergenti.

Durante le festività di fine anno 2022 ho avuto modo di leggere e apprezzare, tra i libri ricevuti in regalo, una interessante opera prima del neo autore Leonardo Marigliani, dal titolo Il viaggiatore immobile, edito da Amazon.

Una storia che narra di un personaggio reale, ma dal nome inventato, Uhuru, che, guarda il mondo quanto è piccolo, ho avuto modo di incontrare due tre volte sui marciapiedi del quartiere Italia di Roma. Sicuramente sarà stato questo il motivo che mi ha portato a leggere il libro.

Chi più e meglio di me lo ha conosciuto, a partire da Marigliani, è riuscito a ricavare poche informazioni su chi fosse e da dove venisse, ma il suo portamento e la sua fermezza nel rimanere immobile e indifferente laddove si trovava, sia d’estate con trenta gradi sia d’inverno sotto la grandine e raffiche di vento, hanno animato la fantasia degli abitanti che poi riportavano, ognuno a modo proprio, quanto appreso.

Mangiava quando poteva, ossia se qualcuno gli portava qualcosa, senza però concedere nessuna confidenza. Detta così Uhuru appare come uno svitato, eppure c’era in lui qualcosa di nobile che lo distingueva dagli altri, tantissimi clochard domiciliati nella capitale, per necessità o scelta di vita.

I tratti salienti e il modo di porsi davanti alle persone, nonché la montagna di oggetti accatasti al suo fianco, a partire da un cavallo a dondolo, ha ispirato l’autore a descriverlo in modo così rispettoso da dargli una identità ben precisa, unita al suo luogo d’origine, certamente lontano e appartenente ad una tribù di alto rango stanziata forse nel deserto africano. Varie peripezie, alcune molto suggestive perché pregne di avventure lo hanno trascinato a Roma, dove, in questi casi, l’accoglienza non manca, ma lontano dalle sue tradizioni e dai suoi affetti che ora vivono tra le righe del racconto Il viaggiatore immobile

Se non tutto il lavoro di Marigliani è fantasia, simili vicende provocano comunque tante domande che arricchiscono la nostra identità. Uhuru la sua non l’ha potuta scegliere, per sventura o avventura è diventato addirittura un personaggio di quartiere, immobile, senza tempo nel vertiginoso avanzare dell’esistenza.   

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