Il troll, l’abitante delle foreste norvegesi approda nelle nostre case

L’ingresso nell’ambiente domestico deve seguire uno specifico rito volto a garantirsi la benevolenza dell’irascibile creatura

Sulla mensola sta immobile tutto il giorno, piccola statuina dalla leggendaria provenienza norvegese più o meno vera; aspetta il tramonto, dopo il quale, quando la casa è ormai avvolta nel sonno, prende vita. Ѐ il troll, e se non lo comprerete ad un prezzo spropositato malgrado le minuscole dimensioni vuol dire che non è uno di quelli originali che si producono nelle regioni europee vicine al circolo polare artico. Secondo la tradizione, una volta acquistato, l’esserino deve trascorrere la prima notte nella sua confezione di vendita, la tana che è abituato a frequentare, fin da quando il suo artigiano-creatore, terminandolo, gli ha infuso un alito di vita. La scatola va collocata in un armadio, in modo che, quando tutti saranno nel mondo dei sogni, il troll potrà uscire silenziosamente e fare la sua prima conoscenza dell’abitazione; il tutto per garantire all’irascibile creatura l’ingresso nella nuova dimora più discreto e graduale possibile.
Protagonista di tante leggende norvegesi, il troll ha un aspetto prevalentemente umano con un corpo irsuto e tozzo, lineamenti del volto duri, un grosso naso, solo quattro dita nei piedi e nelle mani e una coda pelosa, il tutto accompagnato da un odore sgradevole. Se colpito dalla luce del sole si trasforma in pietra, per questo ha una vita principalmente notturna fatta di feste e banchetti e frequenta solo le più fitte e impervie foreste. Pare che non sopporti il suono delle campane ed abbia tendenzialmente un carattere poco socievole. Se vi capiterà di averne uno in casa sarà dunque opportuno tenerlo con cura in modo da guadagnarsi la sua benevolenza, cosa che lo porterà a ricambiare la gentilezza ricevuta regalando protezione e prosperità all’abitazione.

Glenda Oddi

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