Quello che sta per iniziare sarà uno dei Tour De France più attesi di sempre. Attesa per il nostro paese perché per la prima volta partirà in terra italiana, da Firenze, per onorare i grandi corridori nostrani che hanno dato lustro alla gara francese: la Toscana di Bartali e Nencini, l’Emilia Romagna di Pantani e il Piemonte di Coppi. Quattro partenze e tre arrivi di tappa in Italia, da sabato 29 giugno, per poi valicare le Alpi e attraversare la Francia fino alla chiusura prevista il 21 luglio, non con la classica volata sugli Champs Elisées ma con una cronometro a Nizza.
L’altra attesa è per lo svolgimento stesso della gara, che avrà una startlist clamorosa: tutti i corridori più forti, tranne alcuni velocisti saranno in corsa per darsi battaglia. Se nelle tappe mosse promettono spettacolo Van der Poel e Van Aert, è la grande sfida tra gli uomini di classifica quella che regala maggiori spunti di interesse. Saranno presenti infatti contemporaneamente Pogacar, Roglic, Evenepoel e Vingegaard.
Pogacar arriva forte della vittoria al Giro d’Italia che non gli ha neanche tolto troppe energie: l’obiettivo dichiarato è la doppietta Giro-Tour, 26 anni dopo Pantani. Gli altri rivali sono tutti reduci da una preparazione complicata, figlia della tremenda caduta all’Itzulia di aprile. Roglic è quello messo meglio, uscito solo con botte ma senza fratture, anche nella caduta al Delfinato: non ha però dimostrato una condizione scintillante finora. Il suo obiettivo è vincere per raggiungere i “magnifici sette” che hanno vinto tutti e tre i grandi giri in carriera. Evenepoel invece era uscito con una frattura all’Itzulia, mentre al Delfinato (anche per lui caduta senza danni) ha dimostrato un grande ritardo di condizione: cercherà forse solo qualche vittoria di tappa. Le incognite maggiori sono su Vingegaard, che ha subito danni seri in Spagna e non si e ancora visto in gara da aprile. È ufficiale la sua presenza ma non si sa quanto potrà essere competitivo.
Daniele Capello