È stato un provvedimento tra i più apprezzati dagli italiani e, secondo gli ultimi dati dell’ENEA, «ha coinvolto oltre 170mila unità immobiliari e movimentato 30,6 miliardi di euro soltanto nei primi 8 mesi del 2022»
Il Superbonus continua a far discutere la politica. È uno strumento di politica fiscale che dovrebbe essere incentivato perché la crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina e il cambiamento climatico devono essere combattuti proprio incentivando l’uso dell’energia solare a benefico dell’ambiente. Il Superbonus, seppure sia stata un’occasione di truffe, è stato un provvedimento tra i più apprezzati dagli italiani e, secondo gli ultimi dati dell’Enea, «ha coinvolto oltre 170mila unità immobiliari e movimentato 30,6 miliardi di euro soltanto nei primi 8 mesi del 2022». Non sono mancati i fattori di criticità, in primis quelli legati alle truffe emerse in tutta Italia e finalizzate all’incasso del denaro senza i requisiti necessari. A essere più soggette a truffe sono le agevolazioni statali per favorire la ripresa del settore edile, contrariamente a quanto avvenuto per l’implementazione di fonti di energie rinnovabile sui tetti delle abitazioni. Con Daniele Iudicone, cofondatore di IMC HoldingCEO, vogliamo comprendere la situazione del settore economico.
Il Superbonus può diventare un provvedimento strutturale a beneficio dell’ambiente?
«Assolutamente sì, soprattutto quando parliamo di superbonus legato al miglioramento dell’efficientamento energetico degli edifici. Abbiamo visto come questa tipologia di Superbonus abbia generato un indotto importante per l’intero settore e abbia aumentato il gettito fiscale in favore dello Stato. Ma non solo, ha consentito di produrre energia in modo sostenibile, in favore dell’ambiente, ma anche delle famiglie. Il Superbonus permette a tutti gli edifici, che possono ospitare un impianto fotovoltaico sul proprio tetto, di generare una piccola centrale energetica, risparmiando notevolmente sia sulla bolletta tradizionale della luce, ma anche del gas. L’elemento trainante del superbonus è legato alla presenza della pompa di calore ibrida, alimentata dall’energia solare, grazie alla quale disporre di riscaldamento e acqua calda sanitaria green. L’applicazione su larga scala del superbonus rappresenta inevitabilmente un incredibile vantaggio per l’ambiente, per le famiglie e soprattutto consente di dipendere sempre meno dai combustibili fossili tradizionali. Tante nazioni si stanno orientando nella medesima direzione, come la Spagna, mercato che stiamo analizzando attentamente in vista di ampliare il nostro business oltre confine. La penisola iberica ha dei sistemi di accesso ai bonus molto più semplici, utili a perseguire velocemente l’obiettivo di ridurre le emissioni degli agenti inquinanti».
Quanto incide sulla crescita economica italiana?
«Tantissimo. L’Italia presenta una condizione climatica e una posizione geografica davvero favorevoli all’impiego delle rinnovabili. In questo momento i nostri cugini spagnoli, che possono contare su un irraggiamento solare simile al nostro, stanno prendendo lo scettro di paese più virtuoso in quanto a rinnovabili. Qui è stato creato, a livello politico, un sistema davvero virtuoso per far crescere nei prossimi anni le energie rinnovabili e il fotovoltaico in primis. In generale l’economia può solo trarre vantaggio da provvedimenti strutturali che favoriscono le rinnovabili: pensiamo a quanto potrebbe guadagnarci un paese che sia in grado di produrre autonomamente tutta l’energia necessaria al suo fabbisogno nazionale. Un obiettivo del genere, nel nostro paese, con una semplificazione burocratica davvero auspicabile, sarebbe raggiungibile in 15-20 anni. Occupazione, lavoro, benessere ambientale, fino alla nascita di nuove imprese nell’indotto, tutto sarebbe avvantaggiato andando in questa direzione. Speriamo, in quanto operatori del settore, di poter contare su Governi lungimiranti in questo senso, qualora non dovesse succedere andremo comunque avanti autonomamente a promuovere e a favorire la transizione energetica green di quante più famiglie possibile».
Francesco Fravolini