Il predestinato del tennis italiano ha fatto il definitivo salto di qualità. Jannik Sinner era considerato alla vigilia degli Australian Open, uno dei papabili vincitori ma pochi forse pensavano che avrebbe disputato un torneo così straordinario. Nessun set perso nei primo turni, una semifinale di eccellente livello contro il numero uno Djokovic e infine una rimonta ormai impensabile nella finale contro Medvedev, per un 3-2 che vale il primo titolo dello slam per il nostro portacolori.
Quinto italiano a vincere uno slam, terzo uomo (due successi al femminile con Schiavone e Pennetta) dopo Pietrangeli (due titoli) e Panatta, ma soprattutto primo a vincere il torneo australiano, il 22enne altoatesino ha mostrato la maturità del campione, sbocciata negli ultimi mesi.
Sicuramente ha influito nella finale anche la freschezza atletica: le sei ore in più giocate da Medvedev nei turni precedenti, in cui ha regalato qualche set di troppo, ha influito sul match: il russo, brillante al servizio nei primi due set vinti, è poi calato mentre l’italiano ha iniziato a giocare meglio dal terzo. Non è però spiegabile con la sola condizione fisica questo successo. Sinner ha dimostrato anche una capacità di reazione che per esempio non si era vista nella finale degli ATP Finals contro Novak Djokovic: a Torino non era mai riuscito a entrare in partita, probabilmente perché l’emozione e la tensione del primo grande traguardo di fronte a lui lo aveva tradito. Prova ne era il fatto che pochi giorni prima Sinner avesse agevolmente battuto (e quasi eliminato dal torneo) il serbo con un grande gioco, dimostrando di essere a livello ormai dei grandi. Proprio quel successo potrebbe essere stata la chiave della definitiva consapevolezza di poter fare il grande colpo: pochi giorni dopo sarebbe arrivato il successo in Coppa Davis, ancora contro il numero uno del mondo, che avrebbe aperto le porte alla vittoria del torneo alla nostra nazionale (https://www.fulldassi.it/litalia-vince-la-coppa-davis-di-tennis-dopo-47-anni/). Poi ancora in semifinale a Melbourne ecco un nuovo capitolo di questo scontro che potrebbe diventare il leitmotiv di questa stagione: ancora una vittoria per Sinner in quattro set (i primi due lasciando in tutto tre game all’avversario. Tutto lascia supporre che questo non sarà l’unico trionfo negli slam per il nostro alfiere.
Daniele Capello