Il pericolo della variante brasiliana del covid

Una delle prime è stata un’infermiera brasiliana di 45 anni, che si è reinfettata con il nuovo coronavirus. Pare, infatti, che la nuova “Variante brasiliana” del covid 19 possa reinfettare anche chi possiede gli anticorpi, impedendo, o, quantomeno, ostacolando l’immunità.

Molti Paesi hanno già impedito voli dal Brasile o dall’intero Sud America, in quanto una diffusione capillare di questa variante del virus (se non già presente in numerosi Paesi) potrebbe rendere inutili le vaccinazioni e il vaccino stesso.

L’infermiera in questione, infatti, si è reinfettata dopo essere guarita dal coronavirus e non solo è stato appurato che la seconda infezione è stata provocata dalla variante brasiliana, ma i suoi sintomi sono addirittura peggiorati.

Una mutazione del virus di questo tipo, tuttavia, non è una sorpresa. Gli esperti, infatti, hanno dichiarato che:

“Le evoluzioni virali possono favorire le reinfezioni […] Hanno sollevato preoccupazioni sul loro potenziale impatto sull’infettività”.

La variante brasiliana, tecnicamente chiamata E484K, possiede una mutazione che cambia la forma esterna della proteina spike. Questa mutazione la renderebbe meno riconoscibile dagli anticorpi sviluppati per la precedente “versione” del virus, quelle non mutate o con mutazioni differenti rispetto alla proteina spike.

Il problema di base è che il mutarsi della forma della proteina spike rende più difficile per gli anticorpi legarsi al virus e quindi impedirgli di penetrare nelle cellule. Rende, in linea per adesso teorica, meno efficacia anche i vaccini fin ora sviluppati.

Domenico Attianese

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