Il Parco Nazionale del Gran Paradiso

Il Parco del Gran Paradiso è il primo parco nazionale nato nel nostro paese. Già area sottoposta a divieto di caccia nel 1821 dal re di Sardegna Carlo Felice (per andare a cacciarvi lui stesso) e poi Riserva di caccia di Vittoria Emanuele II, l’area del Gran Paradiso divenne parco il 3 dicembre 1922. 

Il territorio protetto attualmente conta 71.000 ettari posti tra Piemonte e Valle d’Aosta, sotto la gestione dell’Ente Parco Nazionale del Gran Paradiso (PNGP). La specie simbolo è lo Stambecco, ritratto anche sul logo ufficiale e motivo per cui l’area divenne off limits al popolo due secoli fa. Questo ungulato infatti sopravviveva solo in quest’area a inizio ‘800 e perciò l’allora sovrano volle avere l’esclusiva sulla caccia: un gesto egoistico che ha però salvato la specie dall’estinzione. Ora se ne conta qualche migliaio, minacciati però da cambiamenti climatici e agenti patogeni. 

Il Gran Paradiso non è pero solo Stambecco. Sono ben 167 le specie animali presenti, compresa l’ultima arrivata, la Lince (https://www.fulldassi.it/la-prima-lince-avvistata-al-parco-del-gran-paradiso/): camosci, lupi, aquile reali e gipeti (nidificanti dal 2012) e tutta la fauna tipica degli ambienti montani. Anche la flora riveste grande importanza nell’area protetta in cui sono state censite finora 968 specie di cui un quarto rare. 

Sono molti gli ambienti tipici del PNGP da proteggere, in particolare quelli umidi tra cui spiccano le torbiere, ricche di piante rare e di animali unici. Infine è da segnalare il giardino botanico Paradisia, situato a Valnontey, nel comune di Cogne: visitabile tutto l’anno, ospita mille specie vegetali presenti nel Parco, con lo sfondo del Massiccio del Gran Paradiso che dà il nome a tutta l’area protetta.

Per approfondire:

www.pngp.it

Daniele Capello

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