L’etimologia del nome di Montesarchio è combattuta, ci sono diverse teorie, ma le più accreditate sono tre: Mons Arcis, il Monte forte; Mons Arcolo, Monte di Arcolo, dal nome del primo condottiero che cosstruì un castello nel paese; Mons Herculis, monte di Ercole, anche se si tratta della teoria meno attendibile e spinta in chiave anticlericale.
Quale che sia l’origine del nome, Montesarchio ha una storia che parte delle sue origini sannite, dove era chiamato Caudium, luogo delle famigerate, e quasi omonime, forche caudine. Dopo Roma, la città passo prima ai longobardi, in quanto attraversata dalla Via Francigena, poi ai normanni e così via, essendo un luogo dalla forze componente strategica.
Un passaggio di potere e di poteri che si nota chiaramente nella divisione dei vari borghi, o zone, del paese: Latotevere, del periodo Longobardo; Latonuovo, del periodo Normanno; Cappella, del periodo Aragonese; Borgo San Francesco, del periodo Angioino; Santo Spirito e “il resto”, dal 1600 all’epoca moderna.
Un borgo ricco di storia molto più di altri, da visitare anche solo per vivere queste diverse epoche e per capire come un luogo è rimasto intatto, modificandosi attraverso secoli, epoche e dominazioni.
Oltre ai vari borghi elencati, da vedere ci sono il Castello e la Torre, erette a difesa del paese, così come il Convento dei Frati Francescani Conventuali e il Convento delle Clarisse. Senza contare il Museo Nazionale del Sannio Caudino e la necropoli.
Montesarchio, insomma, è una perla storica, da visitare soprattutto se interessati a conoscere e vivere in un luogo che sembra ancora fuori dal tempo.
Domenico Attianese