Il mondo intero piange la scomparsa di Ryuichi Sakamoto

Nel 2014 il maestro Ryuichi Sakamoto aveva lottato contro un cancro alla faringe e ne era riuscito vincitore. Tuttavia, sapeva già che quel brutto male poteva colpire ancora una volta.

«Sinceramente non so quanti anni ho ancora davanti» aveva dichiarato nel docu-film dal titolo “Ryuichi Sakamoto: CODA”,  dedicato alla sua vita e alla sua intensa carriera musicale. «Ma so che voglio continuare a fare musica. Musica che non mi vergognerò di lasciare dietro di me, significativa».

Purtroppo la sua previsione si tradusse in realtà e nel 2020 il cancro si ripresentò, questa volta attaccandolo al colon.

Tuttavia il maestro non ha mai smesso di dedicarsi anima e corpo alla musica.

A cinque anni di distanza dall’uscita di “Three”, Sakamoto lanciò un nuovo album solista intitolato “async”, che venne considerato dalla critica internazionale uno dei migliori dischi del 2017.

Il compositore giapponese, vincitore del Premio Oscar per la colonna sonora del film “L’ultimo imperatore”, si è spento lo scorso martedì 28 marzo ad appena 71 anni, lasciando dietro di sé una grande eredità.

Nel comunicato con il quale è stata annunciata la sua morte, lo staff dell’artista ha voluto sottolineare la sua devozione alla musica con queste parole: «ha continuato a lavorare nel suo studio casalingo ogni volta che la salute gliel’ha consentito».

Yami

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