Il Molise pronto ad aiutare la popolazione venezuelana

La Virtus è una delle più belle realtà associative nate a Campobasso. Intere generazioni sono state educate al bene comune, alla pratica sportiva, alla socializzazione e all’impegno solidale amando il Molise ed orgogliosi di sentirsi campobassani.

Figure di straordinaria sensibilità umana come Leo Leone e Nicola Palladino sono riuscite a tracciare un sentiero in cui ancora oggi si ritrovano tantissimi volontari di ogni età per avvicinare allo sport migliaia di ragazzi, attraverso gesti, sorrisi ed insegnamenti solidali. In occasione della più importante manifestazione sportiva cittadina la Virtus individua ogni anno un tema di riflessione che aiuta tutti a coniugare virtuosamente socialità sport e approfondimento culturale. Per l’edizione 2018 il tema scelto è stata “ l’emigrazione” o meglio  “i molisani nel mondo” per ragionare insieme su quel milione o poco meno di oriundi sparsi in ogni angolo del pianeta e che svolgono ogni funzione come ci ricordano gli esempi agli antipodi di Padre Antonio Germano missionario di Duronia che ha scelto di chiamarsi “schiavo ovvero Das” come secondo nome per lottare in Bangladesh dal 1977 insieme ai fuori casta, o quello di Nancy Pelosi che nel Congresso degli Stati Uniti si batte per un futuro di pace e di cooperazione tra i popoli. In questa cornice la Virtus ha inteso soffermarsi sul dramma della nuova emigrazione che strappa dalle loro famiglie gran parte dei giovani molisani e sull’emergenza umanitaria vissuto dalla popolazione venezuelana e tra loro dagli oltre 30 mila oriundi del Molise. Grazie a questa scelta il Comitato Molise Pro-Venezuela con i volontari dell’associazione “Padre Giuseppe Tedeschi” sono stati accolti con i colori, le magliette, i simboli e le bandiere del Venezuela all’interno della “Su e Giù” determinando un connubio perfetto tra sport e solidarietà nel rispetto dello spirito che ha animato i cuori dei fondatori della Virtus e che ancora oggi consente ogni anno di replicare un evento che mobilita migliaia di persone. Per i tanto italo-venezuelani rientrati in Molise e alle prese con problemi di ogni natura compresi i contatti coi loro familiari rimasti intrappolati in Venezuela, questo gesto è una luce che restituisce speranza e fa sentire meno sole le troppe famiglie che soffrono sotto i nostri occhi e che noi non riusciamo a scorgere e men che meno a vedere.

  Stefano Venditti

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