Il fiume Po è il più lungo d’Italia che disegna e caratterizza l’intera pianura padana. Attraversa 4 regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) e 13 province.
I suoi 651 km di lunghezza sono tutti tutelati, ricadendo in diversi aree protette, ben 12 (7 parchi e 5 riserve naturali) che salvaguardano il grande fiume, i suoi affluenti e alcuni biotopi ad esso collegati. Il Po nel suo lungo viaggio dal Monviso (https://www.fulldassi.it/il-parco-del-monviso-dove-nasce-il-po/) verso il mare Adriatico attraversa numerosi ambienti diversi, alcuni creati da esso stesso, altri dall’uomo. Non mancano le criticità come l’attraversamento di aree urbane, l’aumentata siccità degli ultimi anni, legata anche all’accresciuto prelievo di acqua a scopo agricolo, l’inquinamento e la diffusione di specie alloctone.
Il grande viaggio termina in una delle aree più importanti dal punto di vista naturalistico: il delta del Po che viene tutelato da due enti differenti (non essendosi mai concretizzato il progetto di un unico parco interrgionale): il Parco naturale regionale veneto del Delta del Po e il Parco Delta del Po Emilia Romagna. Con i suoi 68.000 ettari complessivi l’area è un importante centro attrattivo soprattutto per l’avifauna: qui nidificano, migrano e svernano centinaia di specie di uccelli anche di grande importanza conservazionistica come fenicotteri, aironi rossi, fratini oltre a rarità a livello continentale come la Sterna di Rüppel che qui nidifica irregolarmente nell’unica colonia europea. L’area è importante anche per la fauna ittica di cui il principale simbolo è l’anguilla.
Daniele Capello