Il libro dei morti è un antico testo funerario egizio, utilizzato stabilmente dall’inizio del Nuovo Regno fino alla metà del I secolo a.c.
Esso si compone di una raccolta di formule magico religiose che dovevano servire al defunto come protezione e aiuto nel suo viaggio verso il mondo dei morti che era ritenuto irto di insidie e difficoltà e verso l’immortalità.
Esso fu composto da vari sacerdoti egizi nell’arco di un millennio indicativamente a partire dal XVII secolo a.c.
Esso è stato inserito in una tradizione di testi funerari ben più antichi che comprende anche i testi delle piramidi e i testi dei sarcofaghi.
Alcune sue formule derivano da raccolte precedenti altre furono composte in epoca successiva della storia egizia.
I papiri delle varie copie venivano poste nei feretri insieme alle mummie nell’ambito dei riti funebri egizi.
Di questo testo non c’è mai stata un’edizione canonica ed unitaria e non ne esistono due copie uguali, i papiri conservatisi contengono svariate selezioni di formule magiche, testi religiosi e illustrazioni, e pare che alcuni abbiano commissionato copie del tutto personali del Libro dei morti scegliendo con una certa libertà frasi e formule che ritenevano importanti per il proprio accesso nell’aldilà.
Benedetta Giovannetti