Il Giro d’Italia 2024 e il sogno di Pogacar

Terminata la stagione dell grandi classiche di primavera, il ciclismo è pronto ad affrontare la prima delle principali gare a tappe: il Giro d’Italia. Il primo Grande Giro dell’anno prenderà il via sabato 4 maggio a Venaria (TO) per concludersi domenica 26 a Roma. 

Sarà la 107ª edizione della corsa rosa e tutti gli occhi saranno puntati su un corridore: Tadej Pogacar. Reduce dal successo alla Liegi-Bastogne-Liegi, sesta classica monumento nella sua bacheca, lo sloveno sarà all’esordio al Giro. Dopo un terzo posto nel suo primo GT, la Vuelta a España 2019, due successi e due secondi posti al Tour de France, ora Pogacar vuole vincere la Maglia rosa e provare un’impresa che non riesce da 25 anni: la doppietta Giro-Tour nella stessa stagione, realizzata da pochissimi corridori nella storia, l’ultimo dei quali fu il compianto Marco Pantani nel 1998. Un progetto quanto mai possibile in questa stagione in cui Jonas Vingegaard, il grande rivale per il Tour, dopo il grave infortunio ai Paesi Baschi potrebbe non correre la gara francese o farlo in condizioni non ottimali. 

Ma prima del Tour bisogna vincere il Giro: missione che appare probabile per il valore non eccelso dei rivali e un percorso che si cuce perfettamente sulle qualità dello sloveno, meno duro dei precedenti, con tappe esplosive adatte alle sue caratteristiche e parecchi chilometri a cronometro. O’Connor, Uijtdebroeks, Thomas sono i rivali più accreditati mentre ci sarà molta Italia in corsa. Il nostro ciclismo di strada a livello maschile è in un periodo di crisi ma qualche freccia possiamo scagliarla lungo i 21 giorni di gara. Per il podio finale Antonio Tiberi e Damiano Caruso potranno dire la loro; Filippo Ganna sarà competitivo nelle cronometro mentre Jonathan Milan sarà uno dei velocisti più importanti in gara. Infine vorranno mettersi in luce i giovani delle squadre Continental italiane: occhi punti su Giulio Pellizzari e Davide Piganzoli, i nostri esordienti più promettenti. Chi conquisterà la Maglia rosa 2024?

Daniele Capello

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