Il giorno di liberazione fiscale

Alla stregua di una invenzione cinematografica, martedì 7 giugno, scatta il “Tax Freedom Day”, ossia il giorno di liberazione fiscale.

 Il calcolo viene effettuato dividendo la stima del Pil annuo nazionale per i 365 giorni dell’anno, ottenendo così un dato medio giornaliero.  Si sono quindi considerate le previsioni di gettito dei contributi previdenziali, delle imposte e delle tasse che i percettori di reddito verseranno quest’anno, rapportati al Pil giornaliero. Il risultato di questa operazione ha consentito di calcolare il “Tax Freedom Day” dell’anno in corso. Un puro esercizio teorico, che punta a evidenziare il “peso fiscale” che grava sui cittadini.

Così emerge che tra i 27 Paesi dell’Ue, nel 2021 con il 43,5% l’Italia si era collocata al sesto posto per pressione fiscale, record storico per il nostro Paese, seguita da Danimarca (48,1%), Francia (47,2%), Belgio (44,9%), Austria (43,8%) e Svezia (43,7%). L’anno scorso la media Ue si era “fermata” al 41,5%.

“E’ corretto segnalare – precisa la Cgia – che questo picco record di pressione fiscale non è ascrivibile ad un aumento del prelievo, ma alla decisa crescita registrata dal Pil nazionale (oltre il 6,5%) che dopo la caduta verticale registrata nel 2020 (-9%), ha contribuito ad aumentare notevolmente le entrate”.

Nel 2022, invece, con una crescita del 2,5%, il peso fiscale è destinato a diminuire di 0,4 punti percentuali, anche grazie alle manovre fiscali, con la riduzione delle imposte e dei contributi decisa dal Governo Draghi, tra cui la riforma dell’Irpef, l’esonero contributivo ai lavoratori dipendenti con una retribuzione mensile sotto 2.692 euro, l’esonero dall’Irap per le persone fisiche; tenendo conto del leggero miglioramento delle condizioni economiche e il forte aumento dell’inflazione tra il 6 e il 7%, lo Stato dovrebbe incassare quasi 40 miliardi di imposte e contributi in più rispetto al 2021.

“Chi non lavora, non fa l’amore” si udiva in una canzone, ma come si ripercuote sui contribuenti l’evasione fiscale? Quanto sono ben ripartite le tasse così come sono ora resta un dubbio difficile da districare.

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