È il racconto di una storia di amore profondo, quello di un figlio (il giovane protagonista, interpretato da Vincenzo Vivenzio) verso sua madre. Un amore che supera tutto e non si arrende di fronte a nulla, neanche alla morte, andando oltre lo spazio e il tempo, fino a diventare una favola.
Sono concluse le riprese di SISSY, il nuovo film breve del regista romano, Eitan Pitigliani, classe 1986, cresciuto come regista negli Stati Uniti.
Dopo Like a Butterfly e Insane Love, Pitigliani torna nuovamente con un progetto girato a Roma e costruito attorno a una bambina.
Nel cast, accanto ai protagonisti, Vincenzo Vivenzio (“Nero a metà”, “Luce dei tuoi occhi”, “Il professor Cenerentolo”), Fortunato Cerlino (“Gomorra”, “Nero a metà”, “Fino all’ultimo battito”) e a Mirella D’Angelo (“Apartment zero”, “La città delle donne”) – una partecipazione speciale – c’è una piccola attrice di soli 7 anni, Dea Lanzaro, alla sua prima apparizione sul grande schermo, che interpreta un ruolo magico, quello di Sissy, personaggio che dà il titolo al film.
È prodotto da Martina Borzillo, per Movi Production, con il montaggio di Marco Spoletini, le coreografie di Anna Cuocolo, i costumi di Eva Coen, il trucco di Vittorio Sodano, il suono di Andrea Moser, la scenografia di Federico Costantini & Francesca Bottaro; la cinematografia è di Antonio De Rosa, mentre le musiche sono dell’israeliano, Avi Belleli (“Shtisel”).
La trama
SISSY racconta la storia di un amore profondo, quello di un figlio (il giovane protagonista, interpretato da Vincenzo Vivenzio) verso sua madre: un amore che supera tutto e non si arrende di fronte a nulla, neanche alla morte, andando oltre lo spazio e il tempo, fino a diventare una favola.
In questo momento, è nella fase delicata della post produzione a Los Angeles, con la color correction di Walter Volpatto – digital colorist italiano di fama internazionale (“Interstellar”, “Dunkirk”, “Green Book”) e produttore associato, assieme a Bojana Sutic e Anna Cuocolo. SISSY sarà pronto a breve per il lancio nel circuito festival.
Francesco Fravolini