Avrebbe dovuto comunicarlo il 15 novembre ma dopo la “fuga di notizie”,
Sonny Colbrelli ha annunciato il suo addio al ciclismo lo scorso 30 ottobre.
Una decisione sofferta ma probabilmente inevitabile a causa del
defibrillatore sottocutaneo che ha dovuto farsi impiantare dopo l’arresto
cardiaco in gara di inizio stagione. Il 21 marzo scorso, come molti ricordano,
dopo l’arrivo della prima tappa della Vuelta a Catalunya (dove giunse
peraltro secondo) stramazzò al suolo e fu salvato grazie alla presenza dei
medici dopo il traguardo. La vita fu salva ma la carriera sembrava già allora
in dubbio, soprattutto dopo l’impianto del defibrllatore che evita nuovi
problemi cardiaci ma che non permette di avere l’idoneità sportiva in Italia
(come fu anche per il calciatore danese dell’Inter Christian Eriksen).
Nel comunicato il 32enne corridore bresciano svela i pensieri degli ultimi
mesi, compreso quello di togliere il defibrllatore per poter tornare a correre
ma poi ammette che la vita e più importante e che rimarrà comunque nel
ciclismo ad aiutare la sua squadra la Bahrain Victorious.
Colbrelli si ritira con un bottino di 34 vittorie da professionista tra cui
spiccano quelle del 2021: il titolo italiano, il titolo europeo e soprattutto la
Parigi-Roubaix vinta eroicamente nel fango autunnale di un’edizione
memorabile.
Per approfondire:
https://www.mtbi.it/racing/road/news/l-addio-di-colbrelli-e-gia-ufficiale-
lasciare-cosi-fa-male-ma-rimarro-nel-ciclismo-e-sono-fortunato
Daniele Capello