IL DDL CONTRO L’OSTRACISMO E LA SUA PATERNITA’

Repubblica ha affrontato, attraverso il suo podcast, il tema della setta, scardinandone il suo significato in quattro momenti, uno dei quali vanta l’intervento della dottoressa Costanzo, Membro della Camera dei Deputati della Repubblica italiana dal 2018 al 2022, alla quale era stato affidato il compito di gettare un faro su un argomento per il quale la stampa ha quasi sempre omesso di prestare attenzione.

Il delicato tema trattato che riporta il titolo “nella trappola della setta“, giunge alla ribalta nel campo giornalistico soltanto a seguito della sua “bocciatura”, di quell’infelice destino che era toccato prima al noto DDL Zan e poi a quello di Giorgia Soleri, per quanto riguarda la proposta di riconoscimento di patologie come croniche e invalidanti quali la vulvodinia e neuropatia del pudendo, invano depositata alla Camera e al Senato.

Le vittime di ostracismo risentono di una condotta di vita fortemente compromessa, di un’esistenza in cui a venire meno non è soltanto la libertà personale, ma soprattutto la possibilità di trascorrere le giornate serenamente e in virtù delle relazioni, senza le quali l’essere umano è leso nella sua stessa natura di animale sociale. In Italia e nel mondo non sono poche le persone vittime di isolamento sociale, di questa aberrante pratica che si protrae nel tempo in maniera silente, subdola, logorante, tanto da indurre le vittime a depressione e, in alcuni casi, al suicidio. L’ostracismo non è un’azione palesemente dimostrabile, bensì un’induzione di natura psicologica che deteriora la mente degli altri, generando il fomentarsi di separazioni, di liti in famiglia o nella comunità cui si appartiene. La legge nasce da un bisogno che a sua volta è scaturito da un dolore e dalla sensazione di impotenza nell’ambito di una dimensione esistenziale inumana e antiumana. Pur se la proposta di legge si riferisce all’ostracismo in tutte le sue manifestazioni, l’ideatore lo ha pensato dal punto di vista della propria esperienza come testimone di Geova ed in questo senso è divenuto un punto di riferimento per tutti coloro che come lui si sono ritrovati o si ritrovano ancora, ad affrontare sentimenti come l’angoscia, la paura, la sfiducia, l’insofferenza, a causa dell’ostracismo.

La dedizione minuziosa ad un tema così trascurato da troppo tempo è senza dubbio lodevole da parte di Repubblica, come lo è l’interessamento della dottoressa Costanzo che, nonostante non sembri essere riuscita a determinare l’approvazione di questa proposta, non si è lasciata sfuggire l’opportunità di aderire al podcast per palesare la sua indiscussa empatia a riguardo. Non poteva tuttavia sfuggire a chi questo problema lo ha vissuto direttamente, una certa disattenzione o distrazione nei suoi confronti.

Sono venuto a conoscenza – ha dichiarato Stefano Fidelio , l’ideatore della proposta di legge contro l’ostracismo – da un iscritto al mio canale YouTube (L’apostataccio) che si è parlato, nel podcast di Repubblica, del DDL che ho ideato e che promuovo da tre anni. Io e un giurista che collabora con me siamo rimasti sorpresi nell’apprendere che non siamo stati coinvolti dalla dott.ssa Jessica Costanzo, in questo evento certamente importante e per noi vittime di ostracismo motivo di attenzione che cerchiamo da sempre. Nel podcast non si è messo in risalto che è un DDL apolitico e apartitico, che non si tratta di un’ iniziativa di pochi parlamentari, ma della società civile che manifesta da decenni un gravissimo disagio sociale. Noi attivisti contro l’ostracismo – continua Fidelio- avremmo avuto il diritto di essere messi in contatto con la redazione di Repubblica. E’ questo il punto dirimente della questione: non mi interessa apparire, ma è ovvio che in questo modo viene inficiato il senso del nostro attivismo. La ex parlamentare in questione ha sempre dichiarato di volerci aiutare concretamente, ora ne avrebbe avuto l’occasione. Tutto questo appare invece come una scelta che sa di protagonismo. Per quanto io desideri ringraziarla per avere sottoscritto il DDL, non posso che rimanere deluso da quella che io recepisco come superficialità. Questa è una nostra battaglia contro la discriminazione e non accetto che un dramma sociale venga discusso senza la giusta sensibilità. Personalmente credo nella sinergia di intenti, – conclude Fidelio- ma così si dimostra di voler più argomentare piuttosto che ambire al bene di chi soffre. Sento una profonda amarezza, perché ci è stata negata la possibilità di interfacciarci con una testata giornalistica di rilievo, rallentando di conseguenza un percorso necessario verso l’eliminazione di una pratica disumana che continua a dilaniare molte vite”

Stefano Fidelio – ideatore del DDL contro l’ostracismo

Le proposte di legge hanno una radice fatta di tessuti profondamente sofferti, di esperienze di vita, di resilienza, di grida che si dileguano spesso in un silenzio disarmante, forse perché dietro alle scelte e alle azioni ci sono uomini e donne. La partecipazione emotiva che dovrebbe permeare e caratterizzare l’identità sociale, di ruolo e della politica, ancor più del politico, è la chiave di lettura più determinante ai fini del risultato di qualsiasi iniziativa umana.

Quando si sottolinea che le ingiustizie si combattono con la cultura, ci si riferisce anche alla formazione e alla cura dei sentimenti, che sono la struttura portante dell’essere umano in tutte le sue dimensioni relazionali, lavorative, sociali e istituzionali.

Eleonora Giovannini

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