Il Borsino dell’Alluvione: una comunità con oltre 21.000 membri

Dove chiedere e fornire aiuto gratuitamente

Si chiama “Il borsino dell’alluvione” ed è un gruppo pubblico composto da oltre 21.000 membri e la loro mission è la seguente. Ovvero chiedere e/o fornire aiuto gratuitamente per danni subìti in conseguenza di eventi naturali straordinari e catastrofici. Vengono riportate situazioni gravi come alluvioni, frane, tornadi e via dicendo. 

Pertanto la pagina facebook rintracciabile all’omonimo link del gruppo, offre spazio in un duplice senso. Ovvero non solo a chi cerca aiuto che ovviamente, una volta iscritto, potrà liberamente pubblicare, ma anche a chi ha oggetti o servizi da donare. Esiste una regola granitica all’interno di questa community. E cioè viene espressamente richiesto ai donanti, prima di procedere con l’assegnazione dei beni oggetto di donazione, di accertarsi che il beneficiario sia effettivamente alluvionato. 

Esiste già uno screening preventivo a monte, ma visto il considerevole flusso di dati e post a livello giornaliero, gli amministratori possono non riuscire a verificare tutti gli scambi di tutti i partecipanti. Pertanto chi si inserisce in questo circuito è bene che si attenga a questa regola ferrea per non incorrere in conseguenze di vario genere, tra cui l’essere bannati immediatamente. E’ bene inoltre evidenziare che non sono previsti in nessun modo scambi a pagamento. Tutto va fatto in un’ottica di scambio e donazione. 

Com’è intuibile, ogni cosa può risultare utile a chi ha perso tutto. Vale a dire mobili, elettrodomestici, articoli di abbigliamento e calzature, giocattoli, coperte, lenzuola, stoviglie e in genere tutto ciò che serve per vivere. Una comunità social creata nel mese di maggio 2023 e che registra un traffico molto intenso di dati e scambi a livello giornaliero. Una bella idea dall’intento virtuoso che merita, in primis, di essere conosciuta, pubblicizzata e sostenuta da tutti, nonché difesa da chi purtroppo cerca di speculare sul dolore e la sofferenza degli altri. 

Di Maria Teresa Biscarini

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