Identità sessuale: il sogno realizzato di Gabriele

Gabriele. È questo il nome scelto da un giovane ragazzo romano per dare inizio alla sua nuova esistenza da uomo, intraprendendo il lungo e difficile percorso del cambiamento di genere.

Un nome che al suo interno racchiude in qualche modo la sua passata identità (Ele).

Ma, infondo, Eleonora uomo lo è sempre stato, ancor prima dell’intervento; lo era nei gesti, nei pensieri, nello sguardo, nei suoi sogni di adolescente, nel relazionarsi con gli atri, e perfino nel modo di guidare, vestirsi, parlare.

Il suo percorso, fortemente desiderato, inizia nel 2010, ma è soltanto nel settembre 2015, dopo mille colloqui psicologici e psichiatrici (effettuati al Saifip di Roma e al Sant’Andrea), che gli viene finalmente accordata e riconosciuta “La disforia di genere”.

Successivamente, l’ epatologo del San Camillo dà l’ok per iniziare la terapia ormonale, nonostante Gabriele abbia subito due trapianti di fegato all’età di undici mesi; tuttavia decide di non ascoltare chi lo accusa di essere «un folle che mette a rischio la propria vita», e procede dritto per la sua strada.

La terapia (in un primo momento assunta sotto forma di gel e successivamente tramite iniezioni di Testoviron), viene monitorata mensilmente, e fortunatamente non sembra avere nessuna ripercussione negativa sull’organo trapiantato.

Gli effetti sono immediati: nel giro di poco tempo, il suo tono di voce si abbassa, i peli iniziano a crescere gradualmente, mentre la fisionomia dei lineamenti del viso e della mascella si modificano settimana dopo settimana.

Aiutato dal brillante avvocato Luisa Viviani, ottiene il consenso legale per l’asportazione di organi sani e presso l’ospedale di Cassino, procede alla rimozione di utero, ovaie e tube. La sua famiglia lo appoggia, tutti i suoi amici sono con lui.

Seguono tre interventi per la rimozione del seno; finalmente non servono più fasce astringenti e vestiti larghi per coprire una fisicità scomoda, finalmente una nuova identità sta per essere scolpita.

Gli innumerevoli ricoveri in ospedale, i drenaggi, le nottate insonni passate con sua madre e la sua fidanzata a vegliarlo, hanno permesso la realizzazione di un destino che era già scritto nel momento stesso della sua nascita.

Oggi Gabriele è in attesa dell’intervento più importante per il suo percorso di uomo: la falloplastica.

Nonostante l’Italia stia gradualmente facendo dei passi avanti in questo campo, sarà la città belga di Gand, attraverso tecniche innovative, ad occuparsi dell’operazione (per l’ottanta percento sovvenzionata dallo Stato).

L’intervento sarà eseguito in due step, e riprodurrà i genitali maschili attraverso l’utilizzo di un muscolo preso dal suo stesso corpo.

Mentre cerca di prepararsi psicologicamente a questo complesso e doloroso intervento, Gabriele si concede qualche momento di pace e si reca spesso al mare, diretto emblema della sua libertà.

La sua storia è un grande esempio di coraggio e forza di volontà; con estrema naturalezza egli è, infatti, riuscito ad appagare il desiderio segreto di molte persone: poter scegliere chi essere.

 

Ambra Belloni

 

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