I Leoni di Sicilia. Un capolavoro italiano

by Bruno Cimino

Anni fa Giuseppe Tornatore, ospite del Tropea Film Festival, mi disse, durante un’intervista, che il cinema italiano era destinato a trovare domicilio nelle case. Grande regista, grande profeta. Quella frase mi è tornata in mente poiché la troviamo nel nostro modus vivendi, purtroppo. 

Alla 17ma edizione del Festival del Cinema di Roma è stata presentata la serie televisiva di Paolo GenoveseI Leoni di Sicilia”, tratta dal bellissimo libro di Stefania Auci ed ora visibile sul canale Disney+.

A differenza di altri che hanno scritto: “buone alcune scene … non quell’altra perché il pubblico oggi preferisce altri prodotti” e poi: “abbiamo perso un’occasione, non è di questo che il nostro cinema ha bisogno … anche se” e bla bla bla.

Chi come il sottoscritto non fa il critico mestierante può ritenersi soddisfatto del risultato di questo lavoro e affermare che da qui può ripartire il nostro cinema. Sì, è questa la nostra cultura cinematografica dalla quale rinascere e continuare i periodi migliori che hanno fatto la storia del cinema nel mondo.

Presumo che le opinioni dissacratorie nascano poiché azzardano paragoni fuori luogo con film come Il Gattopardo oppure, spiacevole dirlo, fraintendano la differenza tra serie Tv e film.

Se il pubblico oggi aspira ad altri contenuti ciò è dovuto alle finalità industriali del settore, intese come fabbrica per fare soldi. Né più né meno di come nascono e muoiono tante produzioni straniere. La prova sono i lavori banali che arrivano in Italia da ogni parte del mondo: su cento film solo una decina si salvano, il resto è spazzatura. Sapete perché arrivano? Perché bisogna prendere tutto il pacchetto.

Altro dire è per le grandi produzioni.

Da diversi anni ripetiamo che forse ci siamo (ora grazie a Netflix) per vedere realizzato il film Cent’anni di solitudine, dal celebre romanzo di Gabriel Garcia Marquez, oltre cinquanta milioni di copie vendute e tradotto in quarantasei lingue! Sapete perché per gli appassionati di cinema è diventato “la leggenda del film impossibile da realizzare”?  Perché qui bisogna misurarsi con una cultura immensa, parliamo di realismo magico, di letteratura latino-americana, di fantasie letterarie di un celebre esponente della cultura mondiale, indimenticabile per i capolavori che ha scritto.

Il film I Leoni di Sicilia è stato un lavoro molto impegnativo. Finalmente ogni singola maestranza, grazie a Genovese, ha potuto dimostrare quanto sono alte le nostre professionalità. E non intendo entrare nel dettaglio dei costumi, straordinari, idem le musiche, le ambientazioni, la fotografia, la stessa sceneggiatura che ha saputo dare alle cadenze dialettali calabrese e siciliana quello che Pasolini rilevò “sono linguaggi musicali”.

E gli attori? Perfetti. Se non raccoglieranno quello che hanno saputo esprimere sarà per confusione mentale di chi crede di essere il critico di riferimento, ma in verità è al sevizio di una cultura cinematografica intrappolata da tempo nelle sabbie mobili.

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