Uno dei gruppi di uccelli più ostici per ornitologi e birdwarcher è quello dei gabbiani. Se è facile distinguerli dagli altri gruppi di uccelli in quanto simili solo alle sterne, molto più complicato identificarne le diverse specie perché quelle di taglia simile si somigliano molto soprattutto nel piumaggio giovanile e immaturo.
Da adulti sono praticamente tutti grigi (più o meno scuri) nelle parti superiori e bianchi in quelle inferiori; i giovani tendono più al grigio o marrone scuro e col tempo diventano sempre più chiari. I gabbiani necessitano di diverse mute complete per ottenere il piumaggio da adulto: se questo facilità il riconoscimento dell’età degli immaturi, complica la vita ai meno esperti che si trovano davanti individui di tanti piumaggi differenti. In genere i grandi gabbiani (reale, nordico, pontico, zafferano e corso) fanno 3 mute complete prima di diventare adulti, Gavina, gabbiano corallino, gabbianello e Gabbiano tridattilo ne fanno due mentre gabbiano comune e roseo una. In Italia sono regolari 12 specie, altre 9 sono accidentali.
Se si immagina il gabbiano come animale legato esclusivamente al mare ci si sbaglia: una delle città in cui se ne osservano in grandi quantita e di numerose specie è per esempio Torino; la maggior parte però nidifica effettivamente lungo le coste. In Italia sono 5 le specie che si producono: gabbiano corallino, corso e roseo in zone costiere mentre i più diffusi gabbiano reale e comune anche in aree interne soprattutto della pianura padana. Fuori dal periodo riproduttivo frequentano un gran numero di ambienti diversi, dai laghi ai fiumi ai campi coltivati fino alle discariche.
Daniele Capello