Il mistero dei cerchi delle fate

Un’equipe di ricercatori propone una possibile soluzione.

I cerchi delle fate sono delle suggestive formazioni naturali presenti in Namibia e in Australia in terreni molto aridi. Consistono di una forma circolare completamente priva di vegetazione nella parte centrale e bordata da un cordolo di erba. Le loro dimensioni vanno approssimativamente dai 3 ai 20 metri e tendono ad avere una vita lunga diversi decenni. Sono numerose le leggende che interessano questi cerchi ed altrettanto varie le spiegazioni scientifiche che si sono tentate di dare al fenomeno. Per lungo tempo le ipotesi più accreditate sulla loro origine sono state due: l’attività delle termiti e le dinamiche della vita della vegetazione locale. La prima ipotesi riteneva che le colonie di termiti avessero creato tali cerchi perché abituate a nutrirsi intensamente delle radici delle piante nei luoghi in prossimità dei loro nidi. Questa spiegazione non sembrava però esaustiva perché la presenza delle termiti era stata riscontrata solo in Namibia e non in Australia. La seconda ipotesi, invece, era legata alla presenza di erbe autoctone che si riteneva vivessero in simbiosi e avessero raggiunto una sorta di auto-organizzazione nell’occupazione del terreno per sopravvivere in ambienti inospitali. Una nuova spiegazione è stata proposta da un’equipe di ricercatori coordinata dalla dott.ssa Korina Tarnita. Questa vede il fenomeno come collegato ad una attività combinata sia delle termiti che delle specie vegetali presenti. Le termiti si nutrirebbero delle radici sopra il proprio nido portando dunque all’inaridimento del terreno; quando più colonie sono vicine risparmierebbero delle aree verdi attorno ad esse al fine di non entrare in contatto tra di loro. Appare evidente che non viene però spiegata la particolare forma circolare dei cerchi. La spiegazione riguardo l’origine di quelli australiani, che risultano privi di termiti, sarebbe invece principalmente legata alla presenze di particolari piante locali, queste tenderebbero a sopraffare la vegetazione più debole allungando le proprie radici sotto la superfice del terreno per garantirsi maggior nutrimento, fatto che porterebbe al formarsi di chiazze prive di vegetazione. La spiegazione proposta dall’equipe della dott.ssa Korina Tarnita non sembra però convincere completamente la comunità scientifica. Il mistero dei cerchi delle fate è dunque ancora irrisolto.

Glenda Oddi

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