Guerra a colpi di app tra Usa e Cina

Microsoft ha affermato che la sua offerta di acquistare le operazioni statunitensi della popolarissima app di condivisione video TikTok è stata rifiutata, aprendo la strada a Oracle per fare un’offerta dell’ultimo minuto.
Questo dopo l’ultimatum del presidente degli Stati Uniti Donald Trump al 15 settembre per la vendita o la chiusura dell’app di proprietà cinese. Infatti l’amministrazione Trump afferma che TikTok e altre app cinesi sono delle serie minacce alla sicurezza nazionale.
Microsoft e Oracle sono le uniche aziende che hanno guidato la gara per acquistare TikTok dalla società cinese ByteDance. Il Wall Street Journal e Reuters hanno riferito che Oracle, che vende tecnologia di database e sistemi cloud alle aziende, ha vinto la guerra delle offerte, citando persone che hanno familiarità con la questione. Con questa operazione Oracle dovrebbe acquistare le attività di TikTok negli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda con società di investimento, tra cui General Atlantic e Sequoia Capital.
La società ha anche l’appoggio dichiarato del presidente Trump che si è espresso così lo scorso mese: “Sarebbe una grande azienda per rilevare le operazioni statunitensi di TikTok”. Tra l’altro il presidente di Oracle Larry Ellison è un sostenitore di Trump e lo scorso febbraio ha tenuto un evento di raccolta fondi per lui.
Il tutto sta accadendo perchè Trump ha ordinato al proprietario di TikTok ByteDance di vendere la sua attività negli Stati Uniti entro 90 giorni o rischiare di essere chiuse forzatamente le attività statunitensi di TikTok.
Per gli Stati Uniti, app cinesi come TikTok rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale perché i dati raccolti sugli utenti possono essere condivisi con il governo cinese: affermazione da sempre negata dalle aziende cinesi.
Anche Huawei dovrà affrontare un divieto dal 15 settembre che colpisce i suoi fornitori non americani che dopo tale data dovranno interrompere la spedizione a Huawei se i loro prodotti contengono tecnologia statunitense. Successivamente a tale atto, potranno fornire Huawei solo dopo aver ottenuto una licenza direttamente dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti.
La Cina da parte sua non sembra intenzionata a vendere l’intelligenza artificiale che sta dietro all’algoritmo che ha reso così veloce la diffusione di TikTok, stando a quanto riferito da un rapporto del South China Morning Post. Questo tipo di tecnologia sarà ora sotto i riflettori del governo cinese.
Non è chiaro cosa succederà alla popolare app di condivisione video che ha circa 100 milioni di utenti attivi negli Stati Uniti. Qualsiasi accordo richiederà comunque l’approvazione di una serie di parti interessate, inclusi i governi degli Stati Uniti e della Cina, ByteDance e gli investitori.
Ad agosto, TikTok ha intentato una causa contro il governo degli Stati Uniti in risposta all’ordine esecutivo di Trump di vietare l’app.
L’unica certezza è che sia ormai aperta la guerra fredda tecnologica tra Stati Uniti e Cina.

Riccardo Pallotta

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