Green New Deal in Europa, rivoluzione ambientale

Il Green New Deal è stato una delle battaglie di punta di Alexandria Ocasio-Cortez e ora sembra stia per tornare anche in Europa. Tornare, sì, perché si tratta di un enorme e complesso piano di riforme politiche, economiche e sociali atte a salvare il Pianeta, o almeno provarci, ed è conosciuto almeno dal 2008, quando nel Regno Unito fu prodotto un report.

Questo report fu creato da ricercatori, docenti ed esperti di varie discipline (ambiente, finanza, economia, sviluppo sostenibile) e spiegava quello che la politica avrebbe potuto fare per trovare soluzioni al problema della crisi ambientale e climatica e alla crisi economica.

Questo documento, appunto, fu chiamato A Green New Deal, riprendendo il New Deal di Franklin Delano Roosevelt che fece riprendere l’America dopo la Grande Depressione. E la soluzione di base, il nocciolo della questione, è la necessità, ormai, di un’azione politica internazionale, orchestrata alla perfezione e coordinata con lo scopo di risolvere i problemi che stanno mettendo in pericolo il Pianeta.

Sembra un piano utopistico, ma lo è solo a livello politico: ossia è utopistica, o almeno sembra, che le nazioni del mondo mettano tutto da parte e si alleino per combattere un pericolo mortale e impegnare, stando ai dai, il 5% del Pil Mondiale per proteggere il pianeta e quindi investire in infrastrutture, agricoltura e industria in modo da abbattere le emissioni di gas serra e risolvere anche i problemi economici.

Alan Moore, 30 anni fa, in Watchmen, narrò di un mondo ad un passo dall’annichilimento nucleare. Un annichilimento che fu impedito grazie all’apparizione di un problema che mise in pericolo l’intero pianeta, che quindi si riunì sotto una sola bandiera.

Davvero una cosa del genere è solo fantasia?

Domenico Attianese

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