4 maggio 1949: una data che ogni tifoso del Torino e di chi ama il calcio in generale non può dimenticare: in quella data il Grande Torino, probabilmente la squadra più forte del mondo in quel momento, è vittima della tragedia di Superga. Un evento terribile che scuote il calcio europeo e l’Italia intera, e che trasforma la squadra granata, già nella storia dello sport per le sue vittorie, in una leggenda immortale.
Il Grande Torino aveva vinto 5 scudetti consecutivi e una Coppa Italia dal 1942 al 1949 (nel bienno 1943-1945 il campionato fu sospeso per la guerra). Era una squadra così forte che in Nazionale giocavano quasi tutti tanto che si arrivò ad avere 10 giocatori del Torino in campo contemporaneamente, contro l’Ungheria l’11 maggio 1947.
Sulla squadra ci sono numerosi aneddoti, il più famoso dei quali racconta di una squadra che giocava in maniera sorniona finchè il capitano Valentino Mazzola non decideva, nei quindici minuti finali, che fosse il momento di fare sul serio, e, arrotolandosi le maniche della divisa, dava ai compagni il segnale di giocare per vincere.
In quella terribile data del 1949 tutto finì con lo schianto contro il muraglione posteriore della Basilica di Superga, dove morirono tutte le 31 persone a bordo, compresi i 4 uomini dell’equipaggio e 3 giornalisti. La squadra era di ritorno da un’amichevole con il Benfica. Nelle ultime 4 giornate di campionato il Torino schierò le giovanili, come fecero gli avversari per rispetto.
Quest’anno si è celebrato il settantesimo anniversario della scomparsa del Grande Torino, come ogni anno, con una commemorazione davanti alla lapide che ricorda la tragedia, nel punto in cui l’aereo si schiantò il 4 maggio 1949.
Daniele Capello