Il Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) è una specie di crostaceo nostrano minacciato da diversi fattori come inqunamento, bracconaggio e competizione con le specie alloctone (https://www.fulldassi.it/alla-scoperta-dei-granchi-e-gamberi-di-fiume/).
Gli individui hanno una colorazione generalmente mimetica coi fondali fluviali, un marrone nocciola o olivastro che deve renderli invisibili ai predatori.
Esistono però rari casi in cui la colorazione degli individui è di un bel blu elettrico: questo è dovuto ad una mutazione genetica rara che interessa un numero esiguo di individui. Il colore dell’animale dipende dai pigmenti carotenoidi che si legano a una determinata proteina dando il colore marrone. Se questo legame non si forma per una mutazione, il colore sarà blu. Questo è stato osservato in diverse specie di gamberi americani e australiani ma in Europa non era mai stato riscontrato prima della pubblicazione di una comunicazione di Riccardo Caprioli & al. sulla rivista Veterinaria italiana del 2015 che riferisce di due individui trovati in due fiumi abruzzesi nel 2010 e 2013. Su un migliaio di animali monitorati in 5 anni, solo questi due sono stati osservati.
Però nell’ultimo Darwin day 2023 il biologo e fotografo Marco Colombo durante una delle conferenze tenute al Museo di Storia Naturale di Milano ha mostrato alcune immagini di una popolazione lombarda da lui scoperta recentemente in un torrente isolato e di difficile accesso anche per i predatori: in questa zona il rapporto era molto più elevato, 1 gambero blu ogni 30 di colorazione normale, probabilmente perché nonostante la mutazione sia meno favorevole per il mimetismo, l’isolamento ne ha favorito la diffusione.
Per approfondire:
https://youtube.com/watch?v=w6p00X4V-Qk&feature=share (dal minuto 16)
Daniele Capello