È questa la fotografia emersa dall’Indagine sulle famiglie 2023 presentata da Nomisma all’interno del 16° rapporto sulla finanza per l’abitare
Aumenta il clima di fiducia delle famiglie italiane nel 2023 in conseguenza della buona performance della produzione industriale, compresi gli interventi di sostegno approvati dal governo. Nonostante questo quadro economico in decisa ripresa la capacità reddituale delle famiglie registra diverse criticità. Quasi la metà dei nuclei familiari dichiara di avere le disponibilità economiche per pagare le spese primarie. La conseguenza della perdita di potere d’acquisto si trasforma in una minore quota di famiglie che riesce a risparmiare (33,8% nel 2023) con impatti diretti sulle tendenze legate all’abitare, tra le quali l’acquisto di un’abitazione e la scelta di vivere in affitto. Nel complesso è bene sottolineare il grande interesse degli italiani nei confronti della casa. È questa la fotografia emersa dall’Indagine sulle famiglie 2023 presentata da Nomisma all’interno del 16° rapporto sulla finanza per l’abitare.
Analisi del settore
«L’interesse all’acquisto di una casa per il soddisfacimento di un bisogno primario si conferma, anche quest’anno, tanto che complessivamente sono circa 3,1 milioni le famiglie intenzionate ad acquistare un’abitazione nei prossimi 12 mesi. Le motivazioni di acquisto di “prima casa” e di “sostituzione prima casa” riguardano complessivamente l’81,2% delle volontà manifestate dagli intervistati. Considerando il segmento della locazione si assiste, invece, ad una flessione dei nuovi contratti dopo la forte ripresa nel 2022. Nello specifico, la quota di famiglie che ha fatto ricorso all’affitto di una o più abitazioni per un periodo superiore a 6 mesi è passata dal 5,6% nel 2022 al 5% nei primi mesi del 2023. Concentrandosi invece sulle motivazioni che sorreggono la scelta di vivere in locazione, l’indagine di Nomisma conferma come per la maggior parte delle famiglie (il 56% del totale, per la precisione) l’affitto rappresenti l’unica soluzione percorribile a causa della mancanza di risorse economiche sufficienti per accedere al mercato della compravendita. Un altro gruppo di famiglie, pari al 13%, considera invece la proprietà non conveniente. Nomisma ha analizzato anche la capacità finanziaria delle famiglie che nei prossimi mesi potrebbe indebolirsi ulteriormente. Ad esempio, la quota di famiglie che nel prossimo anno prevede di avere difficoltà nel pagare il canone di locazione si attesta al 34,8% (+3 punti percentuali rispetto al 2022)».
Francesco Fravolini