Gli Italiani che vogliono “Rilassare” il grafene

Tutto nasce da uno studio effettuato in collaborazione dal Cnr-Ifn (Istituto di fotonica e nanotecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche) e dal Politecnico di Milano, e che dimostra un controllo senza precedenti delle proprietà ottiche del grafene. Ai profani potrà non dire nulla, giustamente, ma è un’ottima premessa per diversi settori, le telecomunicazioni.

Il grafene è il materiale più sottile mai realizzato, spesso meno di un miliardesimo di metro, ed è in grado di assorbire efficacemente la luce visibile ed infrarossa mediante l’eccitazione dei suoi portatori di carica. Una volta assorbita al luce, le cariche tornano rapidamente in equilibrio in pochi milionesimi di milionesimi di secondo. Questo è il “rilassamento energetico” ad alta velocità che permette al grafene numerose applicazioni tecnologiche.

Lo studio pubblicato su ACS Nano, dimostra che  attraverso un campo elettrico esterno è possibile modificare significativamente il tempo di questo “rilassamento energetico”. Come ha dichiarato Eva Pogna, ricercatrice del Cnr-Ifn:

“La variazione del tempo di rilassamento dei portatori di carica del grafene che abbiamo osservato dimostra un livello di controllo delle proprietà ottiche senza precedenti e permette di ottenere da un unico materiale una grande variabilità di comportamenti”.

Questo, in parole semplice, permetterebbe di sviluppare dispositivi in grado di sfruttare questa caratteristiche per ottenere nuove funzioni. Un balzo tecnologico in grado di aprire nuove porte che, forse, ancora non conosciamo.

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