Sono gli angeli della scuola, forse sono solo dei fantasmi, sicuramente una moltitudine di disperati con la laurea incorniciata e decine di diplomi, attestati e certificati che quando va bene riescono ad ottenere un contratto a tempo determinato da settembre/ottobre fino al 30 giugno dell’anno successivo o, se si è particolarmente fortunati, al 31 agosto. Al contrario, se va proprio male, si deve attendere che qualche disgraziato collega di ruolo si ammali o decida di usufruire di un periodo di aspettativa, della serie mors tua vita mea.
Ma chi sono questi folli che entrano nelle classi dei nostri figli assumendosi tutte le responsabilità, firmando verbali, redigendo programmazioni, PEI, parlando di competenze, favorendo l’inclusione, correggendo pacchi di compiti, presenziando a consigli di classe, a collegi docenti, a estenuanti ricevimenti con i genitori, a tutte le incombenze burocratiche, senza tralasciare il divino e supremo dovere/piacere di istruire ed educare dei giovani? Sono un esercito di entusiasti che intasano le graduatorie di terza fascia d’istituto, una fascia dove si rifugiano tutti coloro i quali non hanno potuto, per qualsiasi ragione, né abilitarsi né superare uno dei pochi concorsi che da circa venti anni ormai si ripetono con il contagocce e che non sempre sono accessibili a tutti.
Ogni governo che si sussegue, sciacquandosi la bocca, presenta il proprio piano, roboante, dove si promette la soluzione definitiva per il precariato della scuola: parole al vento che servono solo in campagna elettorale, slogan quali “Mai più precariato”, ma sono solo chiacchiere, fumose e inconsistenti.
E vogliamo parlare dei sindacati “sempre al fianco dei lavoratori”? Lo scorso 10 ottobre hanno barattato questo manipolo di docenti folli, innamorati della propria missione, “accannati” al punto da non poter permettersi la partecipazione ad una manifestazione o sciopero per non perdere una giornata di stipendio, non si sa bene con quale misteriosa, ma sicuramente redditizia, controproposta del governo giallorosso: Forza Roma, in tutti i sensi!
Alla fine le graduatorie di terza fascia ingrossano e le scuole sono sempre alla ricerca di docenti supplenti, quegli stessi che in estate, mentre i normali lavoratori sono in vacanza a recuperare energie, sono in contatto con l’INPS per controllare se la pratica per il riconoscimento dell’obolo di disoccupazione, la NASPI, è stata accettata, rifiutata o risulta incompleta; se il TFR dell’anno precedente è stato accreditato o se si è impantanato in qualche palude burocratica. E sono sempre loro che ad agosto cominciano a tremare ed a domandarsi: “Riceverò qualche convocazione per il prossimo anno scolastico?” mentre il dispiacere di lasciare gli studenti dell’anno precedente ai quali hanno dato tutto, facendo pure le fotocopie a proprie spese, diventa quasi un surplus.
Eppure la maggior parte di loro hanno accumulato i 36 mesi (tre anni) di servizio sul campo e pertanto andrebbero assunti immediatamente e regolarmente.
Ma vogliamo ricordare i tre mesi di vacanza dei docenti? Cari lettori, i supplenti precari di Terza Fascia delle Graduatorie di Istituto vogliono LAVORARE, con tutto l’entusiasmo e le competenze che sono loro proprie e per questo vorrebbero una stabilizzazione che non verrà certo dal vergognoso concorso “straordinario” che, a breve, verrà bandito e che sarà l’ennesima roulette russa. E che vinca il migliore!
Bruno Cimino