Gli ibis in Italia

Gli Ibis sono uccelli trampolieri dal nome esotico che ricordano terre lontane. Raffigurati e adorati fin dall’antichità, sono l’animale simbolo della civiltà egizia ma evocano anche l’India e il Medio oriente. Eppure gli Ibis possono essere osservati anche in Italia: sono 3 le specie presenti più o meno regolarmente nel nostro paese, tutte legate ad ambienti umidi ma ognuna con la sua storia. 

Il più raro, protagonista di un progetto di reintroduzione avviato da tempo dagli austriaci è l’Ibis eremita (Geronticus eremita): gli individui nati in cattività sulle Alpi austriache vengono portati a svernare a Orbetello, volando dietro a un deltaplano a motore che insegna loro la rotta. Alcuni individui poi per tornare indetro si “perdono” per il Nord Italia. Non è  considerato ancora ufficialmente parte dell’avifauna nostrana e si riconosce per il piumaggio nero, la testa calva e il becco rosso (sul progetto leggere https://www.fulldassi.it/ibis-eremita-un-progetto-contro-lestinzione/).

Considerato alloctono perché sfuggito alla cattività e in seguito stabilizzato con popolazioni riproduttive autosufficienti è l’Ibis sacro (Threskiornis aethiopicus), l’uccello iconico dell’antica civiltà egizia ma ora estinto nel paese. In Nord Italia e Francia invece si è acclimamato tanto da nidificare con centinaia di coppie nelle risaie piemontesi tanto da essere considerato specie aliena invasiva: si sta anche espandendo in altre località anche verso sud. Si riconosce per il piumaggio bianco con coda, testa e becco neri.

Ma esiste anche un Ibis autoctono: il Mignattaio (Plegadis falcinellus), facilmente riconoscibile per il piumaggio marrone iridescente con spettacolari riflessi verdi-violacei inconfondibili. Nidifica spontaneamente in Italia dagli anni ’70 in maniera sparsa e irregolare, specialmente verso la pianura padana dove appare in espansione.

Daniele Capello

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