C’è una tenuta di 2000 ettari situata nella Val di Cecina, nella splendida Toscana, dove si espande su sedici ettari di vigneto tra Merlot, Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Viognier, Vermentino, producendo quattro vini con un’interpretazione singolare del territorio.
La famiglia Ginori Lisci non è soltanto un racconto di castelli, di avi e di vigneti, perché è un’immensa terra da cui tutto si rinnova, seguendo il sentiero della rinascita culturale. La famiglia Ginori, nel 1524, mercanti di stoffe, aveva inventato il concetto di marchio con il quale segnavano le loro sete. Quel famoso simbolo Ginori, senza il minimo restyling, è ancora presente sul mercato. Nel 1737, dopo una serie di esperimenti, Carlo Andrea Ginori produce la prima porcellana italiana; nel contesto contemporaneo l’impresa si identifica in un nuovo equilibrio tra terra, materia prima, valori aggiunti ed energia. Ginori Lisci è una tenuta di 2000 ettari situata nella Val di Cecina, nella splendida Toscana, dove si espande su sedici ettari di vigneto tra Merlot, Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Viognier, Vermentino, producendo quattro vini con un’interpretazione singolare del territorio.
La tutela dell’ambiente
Vicino alle viti si possono ammirare venti ettari di olivi e 250 ettari di seminativi destinati all’alimentazione. Chi si occupa di agricoltura come la famiglia Ginori ha anche il ruolo di custode della natura. Ed è proprio in questo senso che l’equilibrio con il territorio e, più in generale, con l’ambiente diventa essenziale se non addirittura primario. L’impegno è fondamentale per ridurre le emissioni da gas serra: è un dovere verso le generazioni future. Il riscaldamento globale è una realtà provata scientificamente, senza dimenticare che gli incentivi economici per le fonti di energia rinnovabili consentono di produrre reddito per le imprese agricole. È una straordinaria occasione per rispettare l’ambiente e valorizzare il lavoro dell’impresa verso una tutela dell’ecosistema. C’è da riflettere prima di scegliere un modello di impresa giacché la trasformazione economica è costantemente presente nell’economia italiana e internazionale.
Francesco Fravolini