Questa sera su piattaforma digitale, una iniziativa della Fellowship FRACH, che ha coinvolto il Rotary Club di Losanna e il Rotary Club di Courmayeur-Valdigne, racconterà la storia, i progetti di ricerca e gli interventi di restauro della grande opera murale realizzata da Gino Severini nella cattedrale di Notre Dame du Valentin a Lausanne
Sempre più la Cultura è considerata un bene comune; un valore sociale da proteggere e far crescere la cui promozione – estrinsecata nelle diverse modalità artistiche, artigianali, esperienziali – diventa non solo occasione di progresso culturale, appunto, ma anche e soprattutto di promozione del territorio, delle sue peculiarità, di suoi tesori, degli elementi che hanno plasmato la sua identità.
In questo senso, opera FRACH, acronimo di Fellowship of Rotarians who Appreciate Culturale Heritage, un’associazione che si impegna a promuovere l’amicizia e il servizio dei membri del Rotary di tutto il mondo accumunati dall’interesse per i Beni Culturali sviluppando un progetto di comunicazione e promozione della conoscenza e valorizzazione degli stessi.
L’associazione, che si offre quale vero e proprio circolo virtuoso si propone di far crescere la
consapevolezza dei beni culturali come bene comune, diffondendo la conoscenza delle risorse artistiche locali nelle scuole e nelle comunità, coinvolgendo cittadinanza, enti ed istituzioni alle iniziative rivolte al territorio, favorendone la fruizione anche attraverso la promozione di progetti e interventi di conservazione e recupero dei beni culturali incentivando gli scambi a livello internazionale e di conseguenza lo sviluppo nei settori: turismo, cultura, artigianato, e tradizioni popolari.
In definitiva, l’idea è quella di diffondere un coinvolgimento competente ed appassionato nella salvaguardia e conservazione dell’espressione dei modi di vivere dell’essere umano, inclusi costumi, pratiche, luoghi, oggetti, espressioni e valori artistici assicurando un futuro migliore al patrimonio culturale dell’umanità.
L’occasione di introdurre l’argomento è data dall’iniziativa in remoto: “Basilique Notre-Dame, Lausanne “La Science au Secours de Severini” che avrà luogo questa sera su piattaforma digitale, durante la quale un prestigioso panel di studiosi racconterà la storia, i progetti di ricerca e gli interventi di restauro della grande opera murale realizzata da Gino Severini nella basilica di Notre Dame du Valentin a Losanna.
Quella di Gino Severini è una figura iconica dell’arte contemporanea del primo ‘900, tanto nella prassi pittorica e musiva, quanto nella critica.
Nato a Cortona, in Toscana, nel 1883, già a diciotto anni si trasferisce a Roma, dove, sotto l’ala di Giacomo Balla apprende lo stile della pittura divisionista che lo accompagnerà successivamente a Parigi, la culla delle avanguardie dell’epoca.
Qui entra in contatto con altri artisti del calibro di Pablo Picasso, George Braque, José Victoriano González-Pérez, contribuendo al nascere e allo sviluppo del cubismo che sviluppa in una direzione stilistica personale che sarà definita cubismo psichico.
All’attività di pittore alterna quella di scrittore e critico per riviste di argomenti artistici e, ben inserito nel fermento culturale risulta tra i firmatari del Manifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti, così come, appena un anno dopo (1910), sigla, insieme a Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, e Luigi Carlo Filippo Russolo, il Manifesto della Pittura Futurista organizzando anche la prima mostra del gruppo.
Negli anni dal ’24 al ’34, una crisi religiosa lo riporta nell’alveo del cattolicesimo e intraprende una serie di grandi lavori pittorici murali e musivi in diverse chiese della Svizzera romanda in un particolare contesto culturale che vede rifiorire il gusto dell’arte sacra in chiave contemporanea.
In quest’ambito i suoi lavori più apprezzati si possono osservare a Semsales (chiesa di Saint-Nicolas), La Roche (chiesa di Notre-Dame de l’Assomption), Friburgo (chiesa di Saint-Pierre), Losanna (chiesa di Notre-Dame du Valentin) e Sion (chiesa del Convento dei Cappuccini).
Tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale colleziona importanti presenze alla Biennale di Roma (1923); alle esposizioni milanesi del ’26 e del ’29; poi a Ginevra, sempre nel ’29.
Nel 1930 è presente alla Biennale di Venezia, quindi alle Quadriennali di Roma del ’31 e del ’35 mietendo ovunque successi e riconoscimenti.
Nel secondo dopoguerra si trasferisce definitivamente a Parigi dove conclude la sua parabola terrena nel 1966 non prima di essere passato all’insegnamento delle tecniche del mosaico con Riccardo Licata.
Il complesso delle opere e delle realizzazioni di argomento sacro prodotte in Svizzera da Severini sono da tempo oggetto del Progetto di ricerca: “Gino Severini in Switzerland: mural painting and Catholic art revival of the Groupe de Saint-Luc” coordinato dalla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana – SUPSI con l’ulteriore coinvolgimento dell’Università di Losanna – UNIL, e della Hochschule der Künste di Berna e il finanziamento del Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica con l’obiettivo di promuovere indagini tecniche-scientifiche, storiche ed artistiche sui cicli pittorici murali locali dell’artista.
La serata realizzata nell’ambito dei “Venerdì in FRACH” in collaborazione con Rotary Club Losanna e Rotary Club Courmayeur-Valdigne vedrà la partecipazione di Giovanna Mastrotisi – Presidente FRACH; Gex Jean-Noël – Governatore Distretto 1990 – A.R. 2021/2022; Jorioz Alberto – Presidente Rotary Club Courmayeur-Valdigne, Distretto 2031; Campi Domenico – PP – Rotary Club Courmayeur-Valdigne, Distretto 2031; dell’Architetta Anna Paola Supino Calcagni – Rotary Club Zürich City – Distretto 2000, in qualità di coordinatrice degli interventi; mentre le relazioni scientifiche saranno a cura di:
– Francesca Piqué – Professoressa della Scuola universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) – Dipartimento Ambiente, Costruzioni e Design; Responsabile settore conservazione e Restauro;
– Constantin von Schönborn – Architetto, Membro del consiglio parrocchiale e presidente della commissione dei restauri della Basilica;
– Julian James – Socio-restauratore dell’Atelier Saint-Dismas con Olivier Guyot.
copertina: immagine degli interventi di recupero nella Basilica di Notre Dame du Valentin a Losanna. Fotografia di Rémy Gindroz; fonte: FRACH
Alberto Piastrellini