Gianni Rodari, nato a Omegna nel 1920, è stato sicuramente il più grande scrittore italiano per l’infanzia del ‘900 e forse anche della Storia. Non solo uno scrittore, ma anche un teorico. Il suo “La Grammatica della Fantasia”, pubblicato nel 1973, è uno dei primi testi teorici che analizzano l’arte di inventare storie. La sua grandezza e bravura come scrittore gli ha permesso la vittoria, nel 1970, del Premio Hans Christian Andersene, il “Piccolo Nobel” per la narrativa per l’infanzia. L’unico italiano che fino ad oggi è riuscito ad ottenere questo prestigioso premio.
Rodari visse nel suo paese d’origine fino a 1929, quando suo padre morì per broncopolmonite, per poi trasferirsi a Gavirate, il paese della Madre. Nel 1937 decide di iscriversi alla facoltà di Lingue all’Università Cattolica di Milano e nel 1941 vince il concorso da maestro ed inizia ad insegnare. Non solo scrittore, infatti, Rodari è stato anche giornalista, maestro, insegnante, poeta e pedagogista. I bambini e l’insegnamento sono sempre stati al centro della sua vita. Così come la politica, prima sul versante cattolico e, post fascismo, su quello comunista e della resistenza.
La sua attività come giornalista inizia nel dopoguerra, così come inizia negli Anni ’50 la sua attività di scrittore per l’infanzia. E lì inizia la sua fama, scrivendo racconti, favole, rubriche e libri per ragazzi e bambini e lavora anche come autore televisivo di programmi per bambini.
Morto nel 1980 per un collasso cardiaco, Gianni Rodari ha lasciato moltissimo al mondo della letteratura ed è stato non solo uno degli scrittori italiani per bambini più importanti del XX secolo, ma uno dei maggiori scrittori del XX secolo.
Domenico Attianese