Vibo Valentia, in Calabria, è stata eletta Capitale Italiana del Libro per il 2021!
Le luci della ribalta ora sono puntate su questa città e sulla sua provincia. È un momento di grande orgoglio e una opportunità di rinascita. Finalmente c’è il riconoscimento di un ruolo che Vibo Valentia può svolgere a testa alta, avendo già dalla sua parte un serbatoio di cultura antica e contemporanea, oltre che di straordinarie bellezze paesaggistiche dal notevole richiamo internazionale. Non dimentichiamo che la vicina Tropea, perla del Tirreno, quest’anno è stata designata “Il Borgo dei Borghi d’Italia”.
Ma il titolo di Capitale Italiana del Libro presuppone un compito, oltre che onorevole, molto impegnativo, perché è questa la strada che conduce verso le alte vette delle graduatorie sociali, di ogni settore dello scibile. Ed è perfetta la motivazione principale che ha convinto all’unanimità la giuria alla proclamazione della città calabrese: “fare entrare prepotentemente il libro nella vita delle persone”.
Ci avevano pensato in passato grandi personaggi che in questa terra hanno operato, illuminando di conoscenza il mondo intero, tra questi: Tommaso Campanella, Cassiodoro, Antonio e Bernardino Telesio, Francesco Ruffa, Antonio Jerocades, Corrado Alvaro, Vincenzo Ammirà, Pasquale Galluppi, Leonida Rèpaci, Aulo Giano Parrasio, Vincenzo Padula, Fortunato Seminara e tanti, ma davvero tanti altri.
Dopo Chiari, in provincia di Brescia, che l’anno scorso si era aggiudicata il titolo, si è passati dal Nord al Sud. Le finaliste, su ventitré contendenti, sono state, oltre a Vibo Valentia, Ariano Irpino, Caltanissetta, Campobasso, Cesena e Pontremoli.
Il Ministro della Cultura Dario Franceschini, nel congratularsi con i rispettivi sindaci di queste città, ha voluto sottolineare che: “È come ai premi Oscar, è un titolo già arrivare in finale anche se non vinci”.
Il presidente della giuria Romano Montroni ha ricordato che nel nostro Paese c’è “un’indice di lettura tra i più bassi in Europa e non disperdere risorse, ma anzi ottimizzarle, facendo rete, è particolarmente importante. In quest’ottica – ha concluso – le Capitali del Libro possono giocare un ruolo cruciale”.
Certo, per la sindaca Maria Limardo e per i suoi assessori il lavoro da svolgere come Capitale Italiana del Libro sarà doppiamente impegnativo, a causa della pandemia Covid-19 ancora in corso, ma la Calabria è anche la terra di un popolo tenace e intelligente.
Certamente, prossimamente, avremo modo di seguire attività culturali encomiabili, grazie anche ai 500 mila euro ricevuti.
Tutta la Calabria si riconoscerà in questo titolo di così inestimabile importanza, per sentirsi protagonista di eventi tali da dimostrare che si può rinascere sotto ogni aspetto.
Ha scritto Umberto Eco: “Chi non legge, a settant’anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro”.
Bruno Cimino