Gli appassionati sportivi conosceranno sicuramente una delle più talentuose atlete italiane, Bebe Vio. La grande campionessa di scherma paralimpica ha vinto tutto nella sua finora breve carriera: dal 2014 ha conquistato un oro individuale e un bronzo a squadre alle Olimpiadi 2016, 2 ori individuali e un oro a squadre in due edizioni del Mondiale, 3 ori individuali e un oro e un bronzo a squadre in tre edizioni degli Europei.
Come nella sua natura, le sfide non la spaventano. Dopo la grave meningite che la colpì a 11 anni, nel 2008, e che costrinse i medici ad amputarle le braccia all’altezza dei gomiti e le gambe al ginocchio, ha trovato la forza di ripartire dalla scherma e diventare la più forte schermitrice paralimpica al mondo. Pochi giorni fa ha presentato al Festival dello Sport di Trento e successivamente nella sua nuova rubrica su Sportweek, inserto della Gazzetta dello Sport, il suo nuovo progetto: Fly2Tokyo. Questa iniziativa è supportata dall’associazione fondata dai genitori di Bebe, la Art4sport Onlus, di cui la stessa atleta ha potuto usufruire. L’associazione aiuta ragazzi amputati a praticare attività sportiva, fornendo supporto sia morale che economico per superare le difficoltà che gli atleti disabili trovano ancora oggi nel praticare sport a ogni livello. Attualmente sono 35 gli atleti seguiti dalla Onlus che ha appena compiuto 10 anni. E 10 saranno gli atleti, di sport diversi, su cui si fonda Fly2Tokyo: il progetto punta a portare questi ragazzi alle paralimpiadi di Tokyo 2020 seguendoli nel loro percorso di allenamento e di gara per raggiungere i risultati minimi necessari alla qualificazione paralimpica. Una nuova sfida per una ragazza che non si ferma mai di fronte agli ostacoli che incontra.
Daniele Capello
Per approfondire: http://www.art4sport.org/index.php?action=dettnotizie&idnotizia=2645