Il Falco pescatore (Pandion haliaetus) è un rapace molto particolare avendo una dieta molto specializzata basata esclusivamente sui pesci. La sua unicità è dimostrata anche dal fatto di essere l’unica specie appartenente alla Famiglia dei Pandionidae per le loro caratteristiche differenti da tutti gli altri rapaci. La specie è comune nel Centro e Nord Europa mentre nel bacino del Mediterraneo risulta vulnerabile. Ciò ha portato all’inserimento della specie nell’Allegato I della Direttiva Uccelli che ne decreta lo stato di protezione a livello europeo. In Italia la specie ha nidificato fino al 1968 o 1969 sulle coste sarde e siciliane prima di estinguersi.
In seguito a un mirato progetto di reintroduzione la specie è però tornata a nidificare in Toscana nel 2011 all’interno del Parco della Maremma. Il progetto è stato messo a punto in sinergia tra il Parco della Maremma, la regione Toscana, Legambiente e WWF, ed è stato avviato nel 2004 grazie anche alla collaborazione con il Parc Naturel Régional de Corse, in Corsica. La prima fase è stata l’apposizione di sagome del rapace su nidi artificiali allo scopo di attirare individui selvatici. Dal 2006 al 2010 invece sono stati traslocati ed inanellati ogni anno alcuni giovani nati in Corsica, per un totale di 33 individui, per farli crescere in Toscana in modo che potessero abituarsi al nuovo ambiente e tornare da adulti a nidificare. Nel 2011 arriva finalmente la notizia tanto attesa: la prima coppia, un giovane liberato nel 2006 e una femmina senza anelli di provenienza ignota, ha deposto e sono nati i primi due pulli. Al 2019, sono 5 le coppie nidificanti di Falco pescatore in Toscana . Finora sono stati 23 gli eventi riproduttivi registrati, che hanno portato all’involo 41 giovani dall’inizio del progetto, decretandone il successo.
Si ringrazia il dott. Flavio Monti dell’Università degli Studi di Siena, per i dati aggiornati.
Per approfondire: https://www.parco-maremma.it/studia/progetto-falco-pescatore/
Daniele Capello