Fake news, oltre ogni ragionevole dubbio

Al giorno d’oggi tutte le persone che possiedono un cellulare o un computer è come se avessero un proprio giornale, una radio o una televisione che possono gestire mandando notizie a piacimento per scherzare o comunicare verità. Il più delle volte con questi strumenti “social” vengono divulgate fake news.
La più controversa bufala sul Covid-19 sembra essere la dichiarazione del Dottor Shiva Ayyadurai, uno studioso indiano che vive negli Usa e che da diversi anni non disdegna  notorietà. Qualcuno ricorderà Shiva rivendicare di essere l’inventore del simbolo e-mail. Secondo quanto ha affermato lo scienziato in una intervista al The Next News Network, questa pandemia è il risultato di un complotto per fini economici (imporre cioè un vaccino a tutte le persone del pianeta), sarebbe meno grave di quello che riportano i media ed è, anzi, più facilmente curabile, anche con la vitamina C.

Continuando a sfogliare le fake news, circa due mesi fa, circolò la notizia del farmaco Umifenovir contro il Coronavirus, in vendita a Mosca. Successivamente (queste a cascate perché truffe) i post sul telefonino per informarti che ti sono state bloccate le utenze postali e della tua banca, con le informazioni di ciò che devi fare per riattivarle.
A metà aprile 2020 è stato pubblicato un calendario sulle aperture commerciali in Italia, da aprile a dicembre, attribuito all’ANSA. Inutile affermare che l’agenzia ha subito smentito.
Senza contare il regalo di 500 euro del supermercato Conad rispondendo solo ad alcune semplici domande; e che dire dei due biglietti aerei gratuiti per celebrare i 33 anni di Ryanair?
Ma le bufale più esilaranti sembrano diffondersi come il Coronavirus, tra l’altro anche con forti dosaggi di pericolosità. Ad aprile, per esempio, abbiamo letto di un vaccino australiano disponibile solo in Svizzera; di non bere bevande fredde che sono causa di contagio, ma solo calde perché contribuirebbero e uccidere il virus; addirittura bere la  candeggina sarebbe un toccasana, oppure esporsi al sole a temperature superiori a 25 gradi per prevenire il contagio, e che la rete 5G favorisce la diffusione della pandemia.
Ci sono in atto tentativi di bloccare il mercato delle fake news, ma il loro dilagare sembra inarrestabile: il dato molto grave è che “una bugia ripetuta abbastanza spesso diventa verità”.

Gravi sono anche le manipolazioni delle notizie, come quella del video che  ritrae Trump dichiarare “Nessuno sapeva che ci sarebbe stata una pandemia o epidemia di queste proporzioni”,  una frase abbinata a quanto l’ex Presidente Obama anni fa dichiarò:  “C’è la possibilità e la probabilità che arrivi il momento in cui ci sarà una malattia trasmissibile per via aerea, e che sia mortale. E per poterla affrontare efficacemente dobbiamo predisporre una infrastruttura. Non solo qui, ma a livello globale; che ci permetta di notarla, isolarla immediatamente e rispondere rapidamente. In questo modo, se e quando un nuovo ceppo di influenza (come la febbre spagnola) sorgerà tra cinque o dieci anni, avremo fatto un investimento per poterlo combattere. È un investimento intelligente che possiamo fare. Non è solo un’assicurazione; è sapere che in futuro avremo problemi come questi. Soprattutto in un mondo globalizzato”.
Ci sarebbe un modo per sbugiardare le bufale, ossia andare alla fonte, purtroppo non sempre si può fare, ma quando è possibile sarebbe una notizia di prima mano e pertanto incontestabile.

Bruno Cimino

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