Europei di ciclismo su pista in chiaroscuro per l’Italia

Si sono conclusi i Campionati europei di ciclismo su pista in chiaroscuro per i colori italiani. A Grenchen, sulla pista svizzera in cui Filippo Ganna lo scorso 8 novembre ha stabilito il nuovo record dell’ora, dall’8 al 12 febbraio i migliori pistard europei si sono reincontrati 6 mesi dopo la precedente edizione dello scorso agosto. 

Per l’Italia il risultato complessivo é inferiore rispetto al 2022 con 7 medaglie conquistate (3 ori, 3 argenti, 1 bronzo) contro le 11 di sei mesi fa (3-5-3) ma in linea con i Campionati del mondo dello scorso ottobre dove però avevamo ottenuto un titolo in più (4-3-0). I motivi di questa prestazione non eccelsa possono essere diversi: lo scarso apporto del settore femminile rispetto al passato (2 sole medaglie e nessuna d’oro) e la preparazione differente essendo a inizio stagione. Hanno influito anche i numerosi quarti e quinti posti ottenuti, alcuni un po’ deludenti (Elia Viviani nell’eliminazione maschile e Vittoria Guazzini nell’Inseguimento individuale), altri invece di buon prospetto (il diciottenne Mattia Predomo nel Keirin e Miriam Vece nei 500 m).

Mattatore della nostra spedizione é stato indubbiamente Simone Consonni che prima ha trascinato il quartetto dell’inseguimento a squadre in finale (dove ha corso al suo posto Manlio Moro) e successivamente portandosi a casa 1 titolo mondiale nella corsa a punti e due argenti nella Madison (con Michele Scartezzini) e nell’Omnium. Per l’Italia sono arrivati altri 2 titoli mondiali (inseguimento individuale maschile con Milan e a squadre con Ganna-Milan-Moro-Lamon), 1 altro argento con l’inseguimento a squadre femminile (Balsamo-Alzini-Fidanza-Guazzini) e 1 bronzo dalla coppia Balsamo-Guazzini nella Madison femminile.

Daniele Capello

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